24/09/2005, 00.00
CINA
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I cinesi sognano studi negli Stati Uniti e auto giapponesi

Da indagini emerge un Paese che non decide in modo ideologico o politico. L'America è il modello tecnologico da imitare. La scelta del lavoro non dipende da scenari politici.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – I cinesi preferiscono lavorare per una ditta tedesca che per una di Hong Kong e almeno il 50% di loro desidera un'auto giapponese. E' quanto emerge dalle indagini statistiche della Horizon Research Consultancy Group, azienda leader nel settore della ricerca demo-statistica.

Secondo una recente indagine il 22,1% degli studenti preferirebbe studiare negli Stati Uniti; il 19,6% in Australia; il 12,5% in Gran Bretagna; il 10,5% in Francia e il 7% in Giappone. Solo il 2,2% vorrebbe studiare in un altro Paese asiatico.

Gli Usa sono anche considerati la nazione più importante per l'economia cinese, con il 71,6% di risposte su un campione di 2.509 persone; rispetto a un'indagine del 1999 l'opzione per gli Usa è cdiminuita di oltre il 10%, ma rimane sempre molto alta. Seguono il Giappone con il 38,1% (-16,9% rispetto al 1999) e l'Australia con il 16,4% (10% nel '99). Il 63% degli intervistati ritiene che i rapporti tra America e Cina siano "buoni".

I risultati appaiono in contrasto con le sistematiche affermazioni dei leader politici nazionali, che definiscono gli americani come guerrafondai, parlano di amore per la Madre Patria ed esprimono disgusto verso tutto ciò che è giapponese. Al punto che Victor Yuan Yue, presidente e fondatore della Horizon, tenta una spiegazione: anche se gli Stati Uniti sono criticati dal ministro degli Esteri per gli attacchi contro la Cina in materia di diritti umani, questo non impedisce alla gente di guardare i film americani e desiderare di frequentare un'università negli Usa.

"Anche se la Cina si sviluppa con rapidità – spiega Yuan – i cinesi considerano il loro Paese ancora molto debole. La gente sa che non è così forte come credono gli Stati Uniti e gli altri Stati. Non c'è sicurezza interna, esistono una notevole differenza tra ricchi e poveri e un serio problema di disoccupazione." Secondo Yuan, la popolazione non ritiene verosimili scenari di futura guerra fredda con l'America.

Gli Stati Uniti sono la nazione estera preferita dai cinesi, sia che si tratti dei libri da leggere o della meta per un viaggio turistico. Yuan individua la ragione in una diffusa ammirazione verso gli Stati Uniti come leader e innovatori, un "integratore che sa come organizzare le risorse e utilizzare la tecnologia." E' anche una conseguenza del rispetto e dell'ammirazione con cui i cinesi considerano chi impartisce conoscenze, considerato come un maestro. "I cinesi – prosegue Yuan – rispettano i maestri. Anche se la Cina diventerà la più forte, la sua gente guarderà sempre ai maestri come al più importante aiuto."

La Horizon, con 300 ricercatori in 7 città, svolge indagini per il governo e per privati e per le Nazioni Unite. Tra i clienti ci sono Motorola, Coca-Cola, Disney e United Parcel Service, che hanno necessità di conoscere pensieri e gusti dei consumatori di questo immenso mercato.

Comunque la popolazione rimane critica verso la politica Usa e questo Stato non è quello considerato più "amico" della Cina: solo il 7,2% degli intervistati lo ritiene tale ed è al 7° posto, dietro Russia (prima con il 30%), Corea del Nord, Singapore, Francia,  Corea del Sud e Australia.

La popolazione cinese desidera lavorare per ditte americane, senza che sia ritenuto importante lo stato dei rapporti tra i 2 governi. Seguono le aziende dell'Europa occidentale e settentrionale, quindi Hong Kong, la Corea del Sud, Taiwan e, per ultime, quelle giapponesi. (PB)
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