09/03/2007, 00.00
INDIA
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I conducenti di motorisciò, “non possiamo essere onesti”

Ritenuti pirati della strada, imbroglioni e sgarbati verso i clienti, con tassametri “difettosi”, i tassisti di New Delhi lanciano una campagna di simpatia e di onestà. Ma rinunciano presto per non morire di fame. Ora spiegano le loro ragioni.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – A New Delhi oltre 55 mila “autorisciò” verdi e gialli corrono per le vie come pirati della strada, non rispettano le tariffe e spennano i clienti. La cittadinanza li detesta e loro lanciano una campagna-simpatia. Ma rinunciano subito, per non morire di fame.

I piccoli tassì hanno sostituito gli storici risciò e sono fondamentali per il trasporto cittadino. L’agenzia Nyaya Bhoomi, che è impegnata per migliorare i servizi cittadini ed è esperta nelle pubbliche relazioni, spiega a Time che questi tassisti “sono considerati molto corrotti e subdoli”. Lo scorso novembre i tassisti, con l’aiuto dell’agenzia, hanno lanciato una campagna pubblica per migliorare la loro immagine.

Con slogan come: “Vogliamo costruire un nuovo rapporto di fiducia”, alcune decine di loro si sono  impegnati ad essere del tutto corretti e onesti e hanno attaccato al veicolo una scritta: “Sono orgoglioso di essere un autista onesto e chiedo perdono per i miei precedenti sbagli”.

Dopo poche settimane hanno rinunciato, perché non guadagnavano abbastanza nemmeno per dar da mangiare alle famiglie. Allora hanno lanciato una nuova campagna pubblicitaria, per spiegare perché  debbono essere disonesti e imbroglioni. “Come possiamo essere onesti?”, dice una scritta sugli autorisciò. Segue un elenco dei loro problemi, quali le tariffe troppo basse che debbono applicare, inferiori a quelle di altre città, e il costo del gas naturale (che le autorità cittadine li costringono a usare come carburante) che è aumentato di oltre il 70% nel 2006.

Sul sito web di Nyaya Bhoomi si legge che “la maggior parte dei tassisti vive in tuguri o in case popolari. I loro figli sono costretti a lavorare. Migliaia di tassisti ancora debbono noleggiare gli autorisciò, nonostante ci lavorino da 30 anni o più”.

“Perché dobbiamo essere educati se siamo pagati così poco?”, commenta Sunil Kumar. Spiega che guadagna meno di 100 dollari al mese e che non può permettersi di ammalarsi o di fare sciopero.

Intanto il quotidiano Hindustan Times dice che in città ci sono oltre 71 mila denunce contro “auto pirata”, riferite ai tassisti, più del numero totale degli autorisciò. Nel 2006 le autorità pubbliche hanno controllato il tassametro di circa 5mila autorisciò: circa la metà sono risultati “difettosi”.

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