22/12/2009, 00.00
PALESTINA
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I cristiani di Gaza sperano di poter andare per Natale a Betlemme

Israele ha annunciato il rilascio di permessi speciali per le feste. La consegna forse il 23 o 24 dicembre. Solo un anno fa i 3mila cristiani della Striscia si preparavano ad affrontare le bombe di Piombo fuso. Padre Musallam, parroco durante la guerra: i permessi per andare a Betlemme sarebbero “un segno di speranza per le nostre famiglie”.
Gerusalemme (AsiaNews) – Israele ha promesso ai cristiani di Gaza dei permessi per uscire dalla Striscia durante le feste di Natale. Le autorizzazioni potrebbero essere rilasciate il 23 o 24 dicembre e permetterebbero ai fedeli di tornare a festeggiare dopo tanti anni la nascita dei Gesù a Betlemme.
 
P. Manawel Musallam, già parroco della chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, dice ad AsiaNews che i permessi dovrebbero riguardare le persone con più di 35 anni di età. “Sarebbe un segno di speranza per le nostre famiglie, ma per ora non abbiamo ancora nessuna certezza”.
 
Il divieto di uscire dalla Striscia imposto da Israele ha costretto i circa 3mila cristiani di Gaza a vivere a distanza anche la vista del Papa in Terra Santa del maggio scorso. L’annuncio dato dal ministero degli interni di Tel Aviv sarebbe “un ritorno al passato”, spiega p. Musallam, “perché sino alla prima intifada era normale per noi andare a festeggiare Natale e le feste nei Luoghi Santi”.
 
La comunità cattolica della Striscia ha iniziato a festeggiare il Natale, come ormai tradizione, il 20 dicembre scorso, in occasione della messa celebrata da mons. Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme. “È venuto a dirci che è con noi, che ci sostiene e ci aiuta e noi gli abbiamo chiesto di fare pressione su Israele, ma anche sui palestinesi, per poter ottenere i permessi e condizioni di vita più decenti per tutti gli abitanti della Striscia”.
 
Solo un anno fa, i cristiani della Striscia festeggiarono il Natale nell’angoscia. Due giorni dopo si scatenò l’operazione Piombo fuso, che mise a ferro e fuoco la città dal 27 dicembre al 18 gennaio. Oggi le ferite non si sono ancora rimarginate, il clima di tensione resta ed anche i bisogni e la povertà non sono diventati un ricordo.
 
Nel suo messaggio di Natale p. Musallam ha ricordato i giorni della guerra in cui “un disastro si è abbattuto su di noi come una tempesta”. Oggi si rivolge a Gesù nascente ricordando la fuga della Sacra Famiglia in Egitto: “Signore Gesù, quando sei passato da Gaza, fuggendo la minaccia di Erode, noi ti abbiamo protetto. Ti abbiamo nutrito. Abbiamo riscaldato il tuo corpo indebolito. Ti supplichiamo: ritorna ancora a Gaza!
 
P. Jorge Hernandez, nuovo parroco della Sacra Famiglia, afferma che “il Natale di un anno fa è stato tristissimo, ma la nostra speranza è di poterlo celebrare davvero quest’anno”. Il successore di p. Musallam alla guida della comunità cattolica di Gaza, aggiunge: “Preghiamo perché queste feste portino la riconciliazione tra il popolo palestinese, perché l’assedio sia soppresso e vogliamo poter andare a Betlemme”.
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