13/05/2008, 00.00
BANGLADESH
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I dubbi sulle elezioni a Dhaka sotto lo stato d’emergenza

di Nozrul Islam
Il governo ad interim annuncia per la terza settimana di dicembre le elezioni generali rimandate da più di un anno. Nessun riferimento alla revoca dello stato d’emergenza in vigore da 16 mesi. Le difficoltà di condurre proficui colloqui con i maggiori partiti politici.
Dhaka (AsiaNews) - Si svolgeranno la terza settimana di dicembre le attese elezioni generali in Bangladesh, già rinviate più volte durante l’ultimo anno e mezzo. Il voto dovrebbe segnare la fine dell’attuale regime ad interim sostenuto dai militari, che prese il potere proclamando lo stato d'emergenza oltre sedici mesi fa. Ma a riguardo i dubbi non sono pochi tra gli esperti.
 
Ad annunciare la consultazione popolare è stato lo stesso capo dell’esecutivo provvisorio, Fakhruddin Ahmed. Il voto era previsto per gennaio 2007, ma fu rinviato dopo settimane di violenze politiche che provocarono almeno 30 morti e centinaia di feriti. Da allora il Paese è amministrato dal governo di Ahmed, sostenuto dall'influente esercito. Nell’annuncio di ieri, trasmesso da radio e tv, il governo si impegna a creare un “ambiente congeniale alla campagna elettorale”. Analisti, però, si dicono scettici: come sarà possibile con lo stato d’emergenza ancora in vigore? Ahmed ha cancellato i divieti per attività “a porte chiuse” dei partiti politici e stabilito la data del 22 maggio per iniziare con questi i colloqui necessari ad organizzare le elezioni. Ma il divieto per incontri e manifestazioni pubbliche è ancora in piedi e sulla revoca totale del provvedimento d’emergenza, il capo dell'esecutivo non ha fornito alcuna scadenza temporale.
 
Il governo appoggiato dai militari promette entro il 2008 il ritorno alla democrazia, ma se cederà il potere ad un governo regolarmente eletto è difficile a dirsi. La sua politica di smantellare per riformarle dall’interno le due maggiori formazioni politiche del Paese non ha funzionato. La Awami League (Al) e il Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp) hanno ancora forte seguito nonostante le rispettive leader, Hasina e Khaleda Zia, siano in carcere per corruzione. È invece il governo ad interim a perdere consensi. Prima di tutto per la mancanza di chiarezza, per l’ombra dell’esercito e per l’aumento spaventoso dei prezzi. Ahmed si dice fiducioso che il dialogo con i partiti, al momento in fase di stallo, sia proficuo. Ma la Al minaccia di non riconoscere le elezioni se non verrà liberata Hasina, mentre il Bnp affronta una profonda spaccatura interna creatasi nel periodo di assenza della Zia.
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