14/10/2016, 08.52
INDIA
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I giainisti presentano una lista di 19 bambini che stanno bene dopo digiuni di 60 giorni e più

La comunità giainista è sotto accusa dopo la morte di Aradhana, una giovane di 13 anni deceduta dopo 68 giorni senza bere e mangiare. Ella digiunava per attirare sulla famiglia il favore della sorte. Leader giainisti vogliono “provare” che il digiuno di bambini ancora più piccoli non è una pratica nociva.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – In India non si placano le polemiche contro la comunità giainista dopo la morte di una bambina di 13 anni, deceduta la scorsa settimana dopo 68 giorni di digiuno. La morte della giovane ha sommerso di critiche la comunità, che ora tenta di difendersi. Perciò un gruppo di 640 leader giainisti di spicco hanno presentato alla polizia una lista di 19 bambini che negli ultimi anni hanno compiuto lunghi digiuni, dai 68 agli 83 giorni. In tal modo vogliono “provare” che il digiuno prolungato è una pratica diffusa nel gianismo, e per questo deve essere accettata.

Al contrario da tempo i difensori dei diritti umani puntano il dito contro il rituale. Questa settimana la comunità giainista è tornata sotto i riflettori per la morte di Aradhana, deceduta per essersi rifiutata di bere e mangiare per osservare il “chaumasa”, un rituale che celebra il quarto mese sacro della religione. 

Ciò che ha incrementato l’indignazione popolare è che i genitori, invece di piangere la figlia, l’hanno venerata come “santa bambina” e hanno organizzato un rituale funebre al quale hanno partecipato oltre 600 persone.

I genitori di Aradhana sono stati imputati di omicidio colposo e per crudeltà contro i minori. Secondo le indagini infatti, avrebbero incoraggiato il gesto della figlia, che digiunava per attirare la fortuna sulla sua famiglia, in difficoltà economiche dopo che la gioielleria del padre aveva subito delle perdite.

Vinod Kimtee, segretario del guru giainista Seva Sangh di Hyderabad, ha dichiarato: “Abbiamo riportato i nomi di questi bambini solo per provare che il digiuno esiste. Tutti gli esempi che abbiamo fornito erano di persone più giovani di Aradhana e che ora stanno bene, nonostante il record di giorni”.

Secondo Narender Surana, un commerciante di Hyderabad, “non dobbiamo incolpare solo la famiglia, ma anche la società e il sistema, perché molte famiglie vogliono mettersi in mostra come più religiose delle altre. I bambini solo eccitati per il fatto che vengono elogiati per i lunghi digiuni, ma non comprendono i danni per la loro salute”.

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