14/07/2012, 00.00
CINA
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I giovani internauti nati negli anni '90, nuova speranza per la democrazia in Cina

A Shifang (Sichuan), migliaia di studenti scendono in piazza e bloccano la costruzione di una fabbrica di metalli pesanti. La protesta è stata organizzata attraverso i social network e ha raccolto sostegno e appoggio in tutto il Paese. Genitori e insegnanti spingono figli e alunni a lottare per i propri diritti nonostante il rischio di arresti e pestaggi.

Pechino (AsiaNews/ Agenzie) -  Grazie a internet e social network , i giovani cinesi nati negli anni '90 scoprono i valori della democrazia, della libertà e dalle difesa dei diritti umani e diventano i nuovi potenziali protagonisti della lotta contro il regime di Pechino, dopo la generazione di Tiananmen. A inizio luglio migliaia di giovani studenti di Shifang (Sichuan) sostenuti dai loro genitori, ma anche da migliaia di coetanei in tutto il Paese sono riusciti a bloccare la costruzione di un impianto per la lavorazione dei metalli pesanti considerato altamente inquinante.  Iniziata il 1 luglio, la protesta è andata avanti per diversi giorni ed è costata decine di feriti e arresti. Il 2 luglio oltre 10mila persone, molti provenienti da altre regioni del Paese hanno bloccato per giorni l'entrata del cantiere della fabbrica, costringendo le autorità a fermare il progetto. La polizia ha tentato di disperdere la folla con manganelli e gas lacrimogeni, arrestando e picchiando centinaia di persone, soprattutto studenti delle scuole superiori. Alcuni degli arrestati hanno meno di 15 anni. 

La protesta si è trasformata in un caso nazionale, poiché ha coinvolto proprio quella generazione  considerata viziata ed espressione della politica del figlio unico, annichilita da sviluppo economico, internet e televisione.   Ma cosa ha fatto risvegliare questi giovani portandoli a rischiare la vita per difendere i propri diritti?

Alcuni dei giovani studenti raccontano che sono venuti a conoscenza della pericolosità del progetto durante una lezione di un loro professore, che aveva definito la fabbrica un cancro per tutta la contea.  "All'inizio - afferma uno studente della Qiyi Middle School - nessuno ha dato peso alle sue parole, ma tornato a casa  ho visto che dei blogger avevano messo migliaia di informazioni sul progetto, invitando la gente a protestare, proponendo di organizzare una manifestazione il 1 luglio". La notizia della manifestazione si diffonde fra i giovani delle scuole superiori di Shifang e in migliaia scelgono di aderire, incoraggiati soprattutto dai loro genitori e insegnanti, nonostante il rischio di essere arrestati e picchiati dalla polizia.   

Xiao Jie, 15 anni, fra gli studenti rimasti feriti nelle cariche della polizia, racconta che fino a qualche tempo fa passava il suo tempo a fumare, bere birra e giocare al computer. "Come studente - afferma - ho scelto anche io di manifestare contro la fabbrica. Uno dei miei compagni è stato arrestato e rilasciato alle due di notte del 3 luglio".

Han Han, il blogger più popolare del continente, è tra coloro che hanno elogiato il ruolo di questi adolescenti e dei giovani nelle proteste Shifang. Egli paragona i giovani alla generazione post anni'80, che aveva riscoperto l'amore per la difesa dei diritti umani andando a lavorare come volontari nei villaggi colpiti dal terremoto avvenuto nel 2008 nella contea di Wenchuan. "Come il sisma ha cambiato il punto di vista della generazione post-anni '80 - afferma - l'incidente Shifang ha avuto un effetto simile per quella successiva".

Wang Dan, uno dei leader del movimento di Tiananmen movimento pro-democrazia nel 1989, sottolinea che quanto accaduto  a Shifang è un segno di speranza per la democrazia e la difesa dei diritti in Cina. "Credo - spiega - che i giovani cinesi, soprattutto le nuove generazioni avranno in futuro un ruolo fondamentale per portare la Cina verso la democrazia e il rispetto dei diritti umani".  

 

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