07/02/2011, 00.00
RUSSIA
Invia ad un amico

I media accusano: il patriarca Kirill è un funzionario di Stato

di Nina Achmatova
Alla chiusura del Concilio dei vescovi russo-ortodossi è intervenuto anche il presidente Medvedev. Nei media continua il dibattito sulla crescente collaborazione tra Stato e Chiesa in Russia. I sacerdoti invitati a candidarsi alle elezioni in “casi eccezionali”.
Mosca (AsiaNews) – La crescente compenetrazione tra Chiesa russa ortodossa e potere politico, i privilegi pubblici di cui godrebbe il Patriarca Kirill e la proposta di fondare una “ideologia ortodossa civile” per contrastare il terrorismo islamico sono i punti che in Russia accendono il dibattito sulla collaborazione tra Stato e Chiesa. Il tema è finito di nuovo sotto i riflettori dei media russi per la concomitanza di più eventi: i lavori del Concilio dei vescovi russo-ortodossi (dal 2 al 5 febbraio), il secondo anniversario dell’intronizzazione del Patriarca Kirill e gli sforzi del Cremlino di trovare soluzioni all’annoso dossier terrorismo, soprattutto dopo l’attentato del 24 gennaio all’aeroporto internazionale di Mosca Domodedovo.
 
Sacerdoti candidati alle elezioni
 
Durante il Concilio, svoltosi nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, si è discusso molto delle attvità ecclesiastiche nella società. Per Kirill si tratta di un leit motiv che accompagna il suo mandato fin dall’inizio. Tanto che, in occasione dell’anniversio della sua elezione a capo dei russo-ortodossi, ha voluto sottolineare proprio la necessità che la Chiesa operi nella società e intervenga nel pubblico contro chi, invece, la vorrebbe relegare ai margini della vita del Paese.
 
Quasi a rafforzare questa presa di posizione, il Concilio ha autorizzato i sacerdoti a partecipare alle elezioni politiche anche se solo in casi eccezionali. Qualora, cioè, “l’elezione di esponenti della gerarchia o del clero in organi legislativi sarà suggerita dalla necessità di opporsi alle forze, comprese quelle scismatiche o non ortodosse, che tentano di usare il voto per combattere la Chiesa ortodossa”.
 
Dal Cremlino continuano ad arrivare segnali di approvazione. Intervenendo al Concilio, lo stesso presidente Dmtri Medvedev ha ricordato ai leader religiosi l’importanza di insegnare i “fondamenti di cultura religiosa e ortodossa” nelle scuole superiori, come pure la presenza del clero nell’esercito, due dei maggiori risultati ottenuti negli ultimi tre anni dalla Chiesa sul piano sociale. Per il capo del Cremlino, alle prese con un Paese sotto continua minaccia del terrorismo islamico e di una crescente xenofobia contro gli immigrati dalle repubbliche caucasiche ed ex sovietiche, la presenza della Chiesa nelle scuole e tra i militari è un sostegno “fondamentale nella lotta al fanatismo e per la promozione del dialogo interetnico e interreligioso”.
 
Contro il terrorismo, un’ideologia civile ortodossa
 
Su questo aspetto è intervenuto anche uno dei più noti analisti politici russi, Vitaly Tretyakov. In un articolo sul quotidiano Izvestia, dal titolo “Ideologia del terrore”, ha proposto di creare un’“ideologia civile ortodossa” per combattere quella terroristica. A suo dire, la società dovrebbe fondarsi su una sorta di ideologia civica ispirata ai valori ortodossi, perché “senza fede e idee non si potrà vincere veramente l’estremismo”.
 
Medvedev ha chiesto in modo esplicito al Patriarcato di aiutare il governo a “consolidare” i rapporti con i russi nel mondo. I comuni valori spirituali sono “un efficiente fattore di consolidamento per l’intero mondo ortodosso e le parrocchie sono punti di attrazione per la nostra diaspora e aiutano a mantenere legami culturali e spirituali con la patria”, ha spiegato il presidente. Che ha poi concluso ribadendo che Stato e Chiesa ortodossa continueranno a collaborare in modo attivo e fruttuoso per il bene del Paese.
 
Le polemiche contro Kirill
 
Tali dichiarazioni e fatti soffiano sul fuoco delle polemiche contro Kirill. La  Nezavisimaja Gazeta afferma che le sue ambizioni “più politiche che religiose”. In una lunga analisi dopo la chiusura del Concilio, il quotidiano ricorda che una delle prime iniziative di Kirill da Patriarca è stata l’istituzione del Dipartimento sinodale per i rapporti tra Chiesa e società. In verità l’organismo, nota la Nezavisimaja, “lavora più con lo Stato che con la società, e insieme vigilano sul pubblico interesse, mixando terreno e spirituale”.
 
Della stessa opinione anche il The Moscow Times, che questo fine settimana ha dedicato la prima pagina a un articolo sui “privilegi di Stato” ricevuti dal Patriarca. In esso, il rappresentante del gruppo Zdravomysliye ( “Buon senso”), denuncia cche sebbene la Costituzione russa stabilisca la divisione tra Stato e Chiesa, Kirill viene trattato alla stregua di un alto funzionario pubblico. Tra i privilegi compare quello di usufruire gratuitamente dei servizi di sicurezza forniti dalla Guardia federale e dell’auto blu con lampeggiante, vietata a tutti gli altri leader religiosi. Proprio come se fosse un alto funzionario di Stato.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Il metropolita Kirill è il nuovo patriarca di Mosca e di tutte le Russie
27/01/2009
Mosca sotto assedio per violenze razziste
16/12/2010
Pasqua ortodossa, Kirill: vivere da cristiani oggi è essere controcorrente
16/04/2012
Per il 70% dei russi è giusto insegnare cultura ortodossa a scuola
07/09/2009
Torna la religione nelle scuole russe, sotto l’egida del Cremlino
20/08/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”