28/01/2010, 00.00
INDIA
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I nazionalisti indù del Vhp minacciano proteste per difendere i loro privilegi

di Nirmala Carvalho
Nel Kerala il Vhp si oppone alla concessione alla minoranza islamica di più posti di lavoro e nelle scuole. Padre Thelakat: il Vhp fa una campagna d’odio, ma occorre superare il sistema dei privilegi di casta e aiutare chi davvero ha bisogno.

New Delhi (AsiaNews) – Il gruppo ultranazionalista indù Vishwa Hindu Parishad (Vhp) il 25 gennaio ha annunciato uno stato di agitazione contro qualsiasi proposta di garantire una quota di posti di lavoro e negli istituti di istruzione ai musulmani e ad altri gruppi di minoranza. Un sacerdote spiega ad AsiaNews le distorsioni del sistema dei privilegi e lancia una proposta rivoluzionaria, per il Paese: aiutare chi davvero ha bisogno.

Nel Kerala Praveen Togadia, leader Vhp, ha detto che ogni iniziativa a favore di queste minoranze, nel lavoro e per l’istruzione, va contro gli interessi della comunità indù. Ha minacciato di mobilitare studenti e giovani se saranno cambiate le attuali quote come chiesto dal rapporto della Commissione nazionale sulla Minoranze religiose e linguistiche, guidata dall’ex Giudice Capo Ranganath Mishra (la quale, per esempio, da anni raccomanda di riservare agli islamici non meno del 15% dei posti di lavoro e negli istituti d’istruzione).

Padre Paul Thelakat, portavoce del Sinodo siromalabarico, commenta amaro ad AsiaNews :“Anche in questo periodo di globalizzazione, permangono questi casi di neofascismo, che in definitiva implicano un ritorno al paganesimo, il rifiuto dell’amore verso i rivali, l’identificazione soltanto con [gli interessi della] propria appartenenza etnica. Si ragiona secondo i soli [interessi della] propria casta o comunità etnica, considerando gli altri gruppi e caste come rivali. Si fa politica non più nel nome dei cittadini, ma per assicurare i bocconi migliori alla propria casta o comunità”.

“Nel Kerala gli Ezhavas [maggior comunità indù dello Stato del Kerala] affermano in modo aperto che vogliono perseguire obiettivi comuni. Ogni gruppo agisce per ottenere una quota migliore. La previsione costituzionale sulla riserva di posti, intendeva migliorare la posizione di chi era discriminato nel lavoro e nell’istruzione. Ma intendeva [prevedere le quote riservate di posti] solo per un tempo limitato. Invece ciò appare essere stato prolungato senza fine. Intanto ci sono persone [nella caste inferiori] che ora sono istruite e hanno buoni lavori. E ci sono persone delle caste e dei gruppi considerati superiore che sono davvero povere e che hanno bisogno di aiuto. Ricordo il caso di una donna … [di casta considerata superiore] che fa la cameriera in casa di persone ricche ma appartenenti alle caste inferiori. Quando il figlio della cameriera e del suo datore di lavoro vanno a scuola o cercano lavoro, il figlio ricco ha vantaggi rispetto a quello della cameriera, perché appartiene a una casta superiore. Queste ingiustizie vanno corrette. Non dico che debba essere eliminato il sistema delle quote di posti riservati sulla base delle caste. Ma occorre anche considerare se la persona è ricca o è povera, al di là della casta”.

“Il Vhp fa soltanto una campagna di odio contro gli islamici, che almeno nel Kerala in generale hanno una posizione inferiore. Ma ci sono anche islamici ricchi. E’ triste che in India tutto sia considerato solo in termini di caste e religioni e non secondo l’effettivo bisogno”.

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