19/12/2006, 00.00
Vietnam
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I paesi donatori criticano Hanoi, ma gli aiuti continuano ad arrivare

L'interesse per la crescita economica ha fatto sì che venisse accantonato qualsiasi riferimento alla violazione dei diritti umani.
Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – Il Vietnam la scorsa settimana ha ottenuto un successo diplomatico ottenendo un incremento negli aiuti allo sviluppo, a dispetto delle critiche per la questione della violazione dei diritti umani e per la corruzione del regime comunista.
Dopo aver ospitato il mese scorso il forum per la Cooperazione economica nell’area dell’Asia-Pacifico (Apec) e dopo essersi assicurata l’ingresso nel World Trade Organisation, Hanoi si è guadagnata un ulteriore sostegno con la promessa da parte dei donatori di 4.44 miliardi di dollari per il 2007. “Questi aiuti riflettono un  forte aiuto al governo del Vietnam” ha dichiarato il Ministro per la pianificazione e gli Investimenti Vo Hong Phuc.
Lo scorso anno, i donatori internazionali avevano promesso 3.7 miliardi di dollari ed un aumento di più di 700 milioni è dovuto in gran parte al raddoppio degli aiuti da parte della Banca per lo sviluppo dell’Asia, che ha fornito aiuti per 1,14 miliardi di dollari.
“Il Vietnam ha bisogno velocemente di essere sempre più competitivo – più velocemente degli altri paesi” ha dichiarato Ayumi Konishi, il direttore della banca di Hanoi.
Le fluttuazioni del tasso di cambio sono inoltre state favorevoli al Vietnam, apportando circa 200 milioni di dollari ai fondi dello Stato.
L'incremento degli aiuti è comunque impressionante per un Paese che quest’anno è stato colpito dallo scandalo della corruzione anche in un dipartimento del Ministero dei Trasporti, finanziato largamente da aiuti esteri. Lo scandalo – che ha visto funzionari appropriarsi di decine di milioni di dollari per finanziare una vita lussuosa e per scommettere su partite di calcio dei campionati europei – ha puntato l’attenzione sull’endemica corruzione, diffusa a tutti i livelli, della società vietnamita.
La Banca Mondiale ha effettuato un’inchiesta, ma ha dichiarato la scorsa settimana che i risultati devono ancora essere esaminati a Washington.
Il Giappone, gli aiuti del quale sono stati in parte utilizzati per finanziare i dipartimenti coinvolti, mantiene le sue donazioni a 890 milioni di dollari.
Per Carl Thayer, un esperto dell’Accademia per le forze di difesa australiane, il livello dei finanziamenti riflette l’aumento del potere del Vietnam nello scacchiere internazionale. “Il Vietnam ha messo in giro le voci giuste” ha detto. “Tutti hanno delle fantastiche aspettative nei confronti del Vietnam e vogliono essere parte del mercato.”
“Strategicamente, parte delle domande dei Paesi donatori riguardano la possibilità che il Vietnam guadagni sempre più peso” ha dichiarato il professor Thayer.
“Il Vietnam sta lavorando su se stesso per rendersi molto attraente”.
La lotta alla povertà in Vietnam dà inoltre ai donatori la possibilità di giustificare i loro aiuti – gli analisti ritengono che i governanti devono mostrare agli elettori alcuni successi simbolici.
Anche la discutibile situazione dei diritti umani ha fallito nel ridurre la fiducia dei Paesi donatori. Hanoi ha liberato alcuni dissidenti nel mese che ha preceduto il summit dell’Apec, ma li ha sorvegliati durante le riunioni, per fare in modo che non avessero contatti con i mezzi di comunicazione stranieri. Alcuni sono stati tenuti rinchiusi nelle loro case, mentre altri sono stati minacciati.
Il governo ed i Paesi donatori hanno discusso della questione dei diritti umani per qualche tempo. Ma nessuno di loro ha suggerito di collegare il livello degli aiuti ai diritti umani. “I Vietnamiti sanno bene qual è la situazione attuale. Quello che succederà in futuro è un’altra questione” ha dichiarato un diplomatico.
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