23/08/2004, 00.00
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I primi 100 giorni del governo Singh: lentezze e indecisioni

New Delhi (AsiaNews) – "Dopo 100 di governo, i cittadini indiani iniziano a chiedersi: Conosciamo la sincerità e la dedizione di Singh, ma dov'è la sua leadership? Dove vuole andare il suo governo?". È quanto afferma Amrit Dhillon, analista politico indiano, in un articolo comparso oggi sul South China Morning Post.

Sono passati 100 giorni dall'insediamento di Manmohan Singh come primo ministro: Dhillon dà voce alle riserve sull'operato del governo Singh che serpeggiano nella società indiana. Dhillon punta il dito sulla scelta - improvvisa e imprevista - dell'economista oxfordiano come primo ministro: "Si fa sempre più forte la percezione che sia Sonia Gandhi l'eminenza grigia del governo e che Singh non sia libero di agire".

Amrit Dhillon elenca quindi in modo dettagliato i problemi elusi dall'esecutivo Singh: "L'inflazione crescente, gli attacchi terroristici in Kashmir, la ribellione nello stato del Manipur e lo stallo nei colloqui di pace con il Pakistan". "La gente inizia a chiedersi se Singh è capace di compiere scelte politiche forti" scrive Dhillon.

In particolare il primo ministro è sotto accusa per la crisi nel Manipur. In questo stato del nordest la popolazione sta manifestando da settimane - con scontri e morti - per l'abolizione dell'Armed Forces Special Powers Act (Legge sui poteri speciali per l'esercito, AFSP). Si tratta di un decreto che dà poteri straordinari ai militari, i quali spesso ne abusano per commettere violenze contro le donne. Singh - hanno rimarcato diversi commentatori - non ha visitato il Manipur durante le proteste né ha inviato un suo ministro per intervenire sul governo locale che ha ritirato una legge federale - l'AFSP appunto - senza consultare New Delhi.

Il governo del Congress è anche criticato per la stasi dei colloqui con i separatisti del Kashmir: "È  vero che anche sotto il Bharatiya Janata Party (BJP, al governo fino al maggio scorso, ndr) non erano stati compiuti progressi concreti, ma almeno si era infranto il muro di diffidenza fra separatisti e governo centrale". Nessuno dubita che Singh abbia bisogno ancora di tempo per ambientarsi, ma una cosa è certa: "Egli ha bisogno di circondarsi di uomini con più spiccate abilità politiche" conclude Dhillon. (LF)

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