14/01/2012, 00.00
INDIA
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I primi 50 anni di Caritas in India, tra i poveri e i disastri naturali

di Nirmala Carvalho
Presente dal 1962, l’organismo pastorale della Conferenza episcopale indiana ha offerto il suo aiuto e sostegno alle vittime delle più grandi calamità naturali. Ricostruendo case, villaggi e vite di quanti avevano bisogno, senza distinzione di casta, cultura o credo.
New Delhi (AsiaNews) – L’assistenza ai rifugiati bengalesi negli anni ’70; le alluvioni dell’Orissa nel 1971 e nel 1988; il ciclone Divi Seema Tidal in Andhra Pradesh nel 1977; il terremoto di Latur del 1993; l’uragano Kona Seema in Andhra Pradesh del 1996; le alluvioni nel nord (1998) e quelle nel West Bengal (2000); il terremoto del Gujarat nel 2001; lo tsunami del 2004. Le vittime di queste calamità naturali sono solo alcune delle migliaia di persone che hanno beneficiato dell’aiuto e delle opere della Caritas India, l’organismo pastorale della Conferenza episcopale indiana, che quest’anno celebra i 50 anni di attività.

Per commemorare questo anniversario, la Caritas India ha programmato 15 seminari regionali e una celebrazione a livello nazionale i prossimi 20 e 21 gennaio, a New Delhi. Inoltre, l’associazione pubblicherà due libri: “Il contributo della Chiesa cattolica nello sviluppo sociale del Paese” e “Il contributo della Caritas India negli ultimi 50 anni”.

Presente nel Paese dal 1962, l’organizzazione ha compiuto un “cammino lungo al fianco degli oppressi e dei bisognosi – racconta Susan Thomas, un funzionario della Caritas –, che quanto più era difficile, tanto più spronava e intensificava il nostro lavoro”. Oggi, l’associazione ha 164 sedi diocesane in tutto il Paese e collabora con circa 300 ong, per portare aiuto e sostegno a tutte le persone, senza distinzione di casta, cultura e credo.

Dopo il terremoto di Latur, la Caritas India ha investito più di 230 milioni di rupie (circa ) per ricostruire otto villaggi, completi con infrastrutture, acqua, servizi sanitari, scuole elementari, ostelli per bambini tribali e centri per la comunità. In quell’occasione, il governo del Maharashtra ha donato 5 milioni di rupie (circa éé euro).

In Andhra Pradesh, dopo l’uragano del 1996, la Caritas ha costruito mille case per le famiglie più povere.

In Orissa, l’associazione ha costruito 1.674 case e riabilitato con programmi di sviluppo 12.130 famiglie, colpite dal ciclone.

Dopo il terremoto del Gujarat, la Caritas India ha aiutato 42.435 famiglie di 275 villaggi. In 14 di questi villaggi, gli operatori hanno ricostruito 3.100 case complete di ogni servizio di base.

Il periodo post tsunami è stato forse uno dei più difficili. Anche in quell’occasione, la Caritas ha portato il suo sostegno alimentare e di sviluppo a oltre 100mila famiglie, dando un rifugio ad almeno 14mila famiglie.
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