10/01/2013, 00.00
INDIA
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Il Card. Gracias lancia una Giornata per l’uguaglianza tra uomo e donna

di Card. Oswald Gracias
L’arcivescovo di Mumbai ha proclamato il prossimo 27 gennaio una Giornata di solidarietà per la Giustizia, la sensibilizzazione e l’uguaglianza di genere. Il ruolo della Chiesa cattolica nell’educazione, soprattutto tra non cristiani, fondamentale per cambiare mentalità e atteggiamento nei confronti delle donne. La discriminazione femminile ha effetti negativi anche su ragazzi e uomini.

Mumbai (AsiaNews) - Il prossimo 27 gennaio nell'arcidiocesi di Mumbai si terrà una Giornata di solidarietà per la Giustizia, la sensibilizzazione e l'uguaglianza di genere, voluta dal card. Oswald Gracias, arcivescovo e presidente della Conferenza episcopale indiana. La decisione è stata presa dopo il caso di stupro di New Delhi, che ha riacceso il dibattito sulla violenza contro le donne. È "l'emarginazione di Dio dalla vita umana" a condurre gli uomini verso "ogni tipo di crudeltà", in particolare nei confronti delle donne. Per 24 ore, la comunità cattolica dell'arcidiocesi parteciperà a incontri, seminari e iniziative di vario genere. Inoltre, ogni parrocchia, convento e seminario si terrà un'ora di preghiera, dalle 18 alle 19 di sera. Il card. Gracias spera che la Giornata possa "annunciare una trasformazione sociale", perché il "disprezzo" contro le donne ha molte facce - aborti selettivi, feticidi femminili, discriminazione, violenza domestica ed emarginazione - e "provoca immense ferite anche negli uomini e nella società". Di seguito, pubblichiamo una riflessione del card. Gracias per presentare la Giornata. Traduzione a cura di AsiaNews.

L'emarginazione di Dio dalla vita umana conduce a ogni tipo di crudeltà. Le donne sono trattate come oggetti ed esseri umani di seconda categoria. Il disprezzo verso le donne si esprime in molte forme: aborti selettivi, feticidi femminili, discriminazione, violenza domestica ed emarginazione.

La Chiesa cattolica in India è stata gettata in una profonda angoscia e dolore per la morte della vittima dello stupro di gruppo a New Delhi. La barbarie inflitta a questa giovane donna indiana è stata orribile e feroce, e voglio sperare che questa Giornata di solidarietà possa servire ad annunciare una trasformazione sociale e un cambiamento radicale negli atteggiamenti verso le donne, e [possa] sollecitare una urgente sensibilizzazione, giustizia e uguaglianza di genere in tutta la nazione.

L'uguaglianza di genere è da sempre una questione scottante. Essa affligge non solo il 50% delle donne, ma tutto il genere umano. La disuguaglianza di genere provoca immense ferite non solo alle donne, ma anche agli uomini e alla società intera.

La cultura del dominio, dell'emarginazione e dell'esclusione che incarna idee, credenze, valori, tradizioni, regole, norme, ideologie che preferiscono gli uomini e i figli maschi, hanno modellato la cultura patriarcale. Attraverso strutture sociali dominanti, gli uomini posseggono, controllano e gestiscono le risorse finanziarie, intellettuali e ideologiche, oltre al lavoro, la fertilità e la sessualità delle donne. Questo perpetua la discriminazione di genere. Una simile cultura produce stereotipi su come un uomo o una donna dovrebbero comportarsi (nelle parole e nelle azioni), ed è così che, a loro volta, essi trasmettono tale sistema di valori. Di conseguenza, le donne diventano vittime e carnefici al tempo stesso.

La giustizia e l'uguaglianza di genere sono parte dell'etica della Chiesa. Nel 1974 i vescovi dell'India hanno promesso di difendere la dignità e i diritti delle donne dando loro un'educazione e valorizzando le loro qualità.

Nel 1984, la Conferenza episcopale indiana (Cbci) ha avviato una consultazione sulle donne, focalizzandosi sulla necessità di superare il pregiudizio culturale nei confronti delle giovani indiane.

Nel 2009, la Cbci ha istituito la Gender Policy of the Catholic Church of India, per chiedere a tutta la Chiesa di essere sensibile alle questioni di genere e applicando tale politica in ogni diocesi e parrocchia del Paese.

La Chiesa è stata all'avanguardia nel valorizzare la donna. La storica lettera apostolica Mulieris Dignitatem (1988) di papa Giovanni Paolo II si concentra sulla dignità delle donne, ricordando dell'importanza del ruolo giocato dalle donne in famiglia, nella società, nel mondo e nella Chiesa.

La situazione socio-culturale delle donne ha luci e ombre, ed episodi di emarginazione e oppressione si manifestano in modo diverso in tutti i gruppi sociali ed etnici. Pur avendo esempi di donne che occupano posizioni di rilievo e potere, o modelli come la beata Madre Teresa e la beata suor Alphonsa, ciononostante la realtà delle donne in tutte le sezioni [della società] rivela esempi di violenza domestica e sociale su giovani ragazze e donne adulte. A seconda delle regioni, feticidi femminili, infanticidi, stupri, molestie, rapimenti, sequestri, aggressioni, omicidi per dote, assassini, traffico sessuale e schiavitù esistono ancora oggi.

Oltre a queste forme di violenza, le donne di gruppi emarginati come i dalit, i tribali, le backward caste e le minoranze soffrono anche di povertà, cattiva salute, accesso minimo ad alfabetizzazione e istruzione, mancanza di igiene e acqua potabile. In aggiunta, queste comunità vengono sfollate dalle loro terre. Tali gruppi subiscono una violenza sistematica e strutturale che li schiavizza e li disumanizza dal punto di vista economico, sociale, politico, religioso e culturale.

La discriminazione di genere ha effetti negativi anche su uomini e ragazzi. Essa danneggia la loro psiche e aumenta l'incidenza di morbosità e crimini. Emergono relazioni di sfiducia, conflitto, competizione, e molte altre forme di subdolo abuso, anziché [relazioni] radicati nei valori della cura, della condivisione, della compassione, del rispetto reciproco, della collaborazione e dell'associazione. Per questi motivi, tale discriminazione ha conseguenze negative sui rapporti umani.

Il processo di globalizzazione - che si incentra sul mercato ed è guidato dal profitto - conduce a un ulteriore sfruttamento delle donne come lavoratrici a basso prezzo, provocando un crescente impoverimento delle donne.

Fondamentalismo e scontri etnico-religiosi rafforzano l'assoggettamento delle donne agli uomini; sopprimono i movimenti femminili dividendo le donne secondo linee religiose e intensificano la violenza contro le donne.

La Chiesa ha lanciato numerose iniziative per portare cambiamenti positivi nella vita di donne e ragazze. Essa ha giocato un ruolo fondamentale nel migliorare lo status delle donne. Sin dai primi tempi i missionari cristiani hanno sottolineato l'educazione di ragazze e ragazzi, attraverso i molteplici interventi nel campo del benessere, dell'educazione, della salute, e nel processo di valorizzazione e organizzazione delle donne. 

 

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