18/08/2006, 00.00
cina
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Il Consiglio di Stato punisce le autorità della Mongolia Interna: troppo autonome

Le autorità locali hanno costruito un centrale elettrica senza autorizzazioni. Ampio risalto sulla stampa nazionale, quale monito per tutti i dirigenti. Esperti: solo una stampa libera consente un effettivo controllo sull'azione delle autorità locali.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Il Consiglio di Stato ha annunciato i voler punire le più alte cariche del governo e del Partito della Mongolia Interna, accusate di avere costruito un importante impianto energetico ignorando le direttive del governo centrale e senza autorizzazione. La notizia, diffusa il 16 agosto, è considerata un ammonimento per tutte le autorità locali, che sempre più spesso perseguono politiche autonome da Pechino.

L'agenzia statale Xinhua riferisce che il governo della Mongolia Interna ha realizzato a Ulanqab un impianto energetico alimentato a carbone, con un investimento di 2,89 miliardi di yuan e una capacità produttiva di 8,6 gigawatts, senza avere una regolare autorizzazione e, inoltre, con esproprio illegale del terreno, con diffusione di notizie non vere e senza rispettare le norme di sicurezza, provocando la morte di 6 operai  e 8 feriti in un incidente nel luglio 2005.

La decisione del Consiglio, comunicata dopo una sessione presieduta dal presidente Wen Jiabao, è un monito per le autorità locali a non ignorare le direttive di Pechino di diminuire gli investimenti per rallentare la crescita economica.

In puro stile comunista, le sanzioni contro i "colpevoli" sono soprattutto disciplinari. Il ministero della Supervisione ha ordinato ai funzionari del Partito Huercha e Huang Altengbielige di scrivere una lettera di autocritica. Ma Dacheng, vice direttore dell'impianto, ha ricevuto una nota di demerito; Wang Dong, direttore  e capo del Partito è stato rimosso: entrambi hanno ricevuto un ammonimento.

Nota di demerito e ammonimento per non avere fermato la costruzione anche per  Hao Zhiqiang, presidente dell'impianto e direttore dell'Ufficio per l'elettricità a Ulanqab, e a Zhao Fengshan, direttore generale e vicecapo del Partito per la Mongolia Interna.

Le sanzioni più gravi riguardano Chen Hongjun e Guo Lei, dirigenti del Partito, impegnati nella costruzione dell'impianto: essi saranno processati per non avere osservato le norme di sicurezza, causando l'infortunio che ha ucciso gli operai.

Yang Jing, presidente della Mongolia Interna, e i suoi vice Yue Fuhong e Zhao Shuanglian devono scrivere lettere di autocritica, mentre già circola una lettera di critica contro l'intero apparato governativo della regione.

E' la prima volta che Pechino biasima in modo pubblico le autorità di un governo provinciale per non avere ubbidito alle indicazioni nazionali per rallentare l'economia. Secondo Xinhua si vuole costituire un precedente e un monito a rispettare le indicazioni macroeconomiche del governo centrale.

Vari esperti dubitano che ciò fermerà la politica dei governi locali, sempre più tesi a favorire il rapido sviluppo della loro economia.

Secondo He Weifang, professore di Diritto all'università di Pechino: "C'è una grande distanza tra il governo centrale e quelli locali, ma Pechino impartisce ordini senza cercare di comprendere le ragioni per cui le autorità locali non ne seguono la politica". Nell'immensa Cina, "senza un efficiente meccanismo di controllo sull'azione delle autorità locali, come può essere una stampa libera, ordini e indicazioni restano parole vuote". (PB)

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