12/11/2012, 00.00
NEPAL
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Il Nepal blocca i visti per i lavoratori stranieri delle multinazionali

di Kalpit Parajuli
Unilever, Ncell e altre aziende straniere lamentano che il personale locale costa troppo ed è di scarsa qualità. Il blocco dei visti è valido anche per manager e dirigenti stranieri. Per il ministero dell'Industria le multinazionali fanno solo i propri interessi economici e non aiutano la ripresa economica del Paese.

Kathmandu (AsiaNews) - Il governo maoista nepalese blocca i visti dei lavoratori stranieri importati dalle multinazionali come mandopera a basso costo. La decisione è stata presa dopo che le autorità hanno scoperto l'impiego di personale proveniente dal Bangladesh negli stabilimenti di Unilever e Ncell. Esse avrebbero violato la legge che impone alle aziende straniere l'impiego di lavoratori locali. Il proveddimento è valido non solo per gli operai, ma anche per i manager e impiegati di alto livello.

"Nelle prossime settimane nessun lavoratore straniero potrà ottenere il visto - spiega un funzionario del ministero dell'Industria - le procedure per la registrazione riprenderanno solo quando saranno comunicati i nuovi criteri per l'ingresso e la permanenza di personale estero sul nostro territorio". Secondo il nuovo regolamento le industrie dovranno assumere personale locale per sostenere la drammatica crisi economica del Paese.

Una fonte del ministero degli Esteri racconta che circa cinque mesi fa, "Unilever Nepal ha chiesto il visto per uno staff internazionale con membri di nazionalità bangladeshi. Ncell ha invece presentato una domanda per 28 tecnici provenienti dai Paesi Bassi."

Un funzionario anonimo di Ncell spiega: "Ogni multinazionale porta manodopera da qualsiasi parte del mondo, secondo i suoi interessi. La mossa del governo può causare la chiusura di tutte le industrie straniere in Nepal". La fonte lamenta che la manodopera locale costa troppo rispetto ad altri lavoratori di Paesi più poveri come ad esempio il Bangladesh. "Spesso - aggiunge - la qualità dei tecnici locali è inferiore alle nostre esigenze".

Di recente il ministero dell'Industria  ha cercato di incoraggiare e facilitare gli investitori nazionali e stranieri ad aprire le proprie attività in Nepal. Tale iniziativa mira a sviluppare la debole economia del Paese, che sta portando milioni di persone a emigrare all'estero. A tutt'oggi sono oltre 4 milioni i lavoratori nepalesi emigrati all'estero per lavoro. Le loro rimesse contribuiscono a circa il 10% del Pil nazionale. Forti del loro potere contrattuale le multinazionali più famose hanno però posto il loro dicktat sull'assunzione del personale locale, accusato di essere manovrato dai maoisti attraverso il loro potente sindacato All Nepal Trade Federation (Antf). Il 4 febbraio scorso 115 operai della Unilever Nepal hanno bloccato per giorni l'industria, chiedendo aumenti di salario e migliori condizioni di lavoro. I dirigenti della multinazionale hanno lamentato perdite per 40mila euro al giorno e hanno più volte minacciato la chiusura. 

 

 

 

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