06/09/2006, 00.00
PAKISTAN
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Il Pakistan "cede" il Waziristan settentrionale ai ribelli tribali

I rivoltosi tribali, che molti ritengono alleati di Al-Qaeda, mantengono il controllo militare dell'intera zona, dopo che hanno più volte battuto l'esercito. In cambio si impegnano a cacciare gli stranieri dalla zona, ma già dicono che non ce ne sono.

Peshawar (AsiaNews/Agenzie) – Firmato ieri un accordo di pace tra il governo pakistano e i rivoltosi tribali della regione del Waziristan settentrionale, al confine con l'Afghanistan, per porre fine a un conflitto armato durato anni. La zona rimarrà sotto il controllo militare dei rivoltosi, che molti ritengono alleati dei talebani e di Al-Qaeda, anche se l'accordo esclude il formale riconoscimento di un loro potere politico o amministrativo.

I rivoltosi tribali della regione del Waziristan settentrionale si sono impegnati a non attaccare installazioni, proprietà e forze di sicurezza del governo e a vigilare sul confine con l'Afghanistan per fermare il flusso di attacchi e infiltrazioni di uomini contro il governo di Kabul e a sostegno della guerriglia talebana. L'esercito ha già lasciato le sue posizioni, rilevate dai tribali.

Il governo, a sua volta, cesserà gli attacchi contro i ribelli e risolverà le attuali dispute "in accordo con i costumi e le tradizioni locali". Le due parti "restituiranno" le armi, i veicoli e i mezzi di comunicazione acquisiti in questi mesi; ai militanti è solo proibito il possesso di "armi pesanti". Il governo rilascerà i prigionieri e si impegna a risarcire le perdite di vite e i danni alle proprietà di tribali innocenti, causati dalle operazioni militari.

E' anche previsto che gli stranieri debbano lasciare la regione, ma a chi non può farlo sarà permesso di rimanere, purché rispetti la legge e l'accordo. Molti ritengono che nella zona siano rifugiati Osama bin Laden e altri leader di Al-Qaeda. Ma Abdullah Farad, portavoce dei ribelli, nega la presenza di combattenti esteri e invita chi lo sostiene a "darne prova".

Ali Mohammad Aurakzai, governatore della provincia Frontier Nord Occidentale nominato lo scorso maggio, ha detto che si tratta di un accordo "senza precedenti nella storia dei tribali" e si è dichiarato fiducioso per una rapida e amichevole risoluzione di ogni controversia.

Esperti commentano che l'accordo serve solo a salvare la faccia all'esercito pakistano, più volte sconfitto sulle montagne dai rivoltosi tribali. In realtà il Pakistan ha così ceduto ai ribelli il pieno controllo militare della regione. In tre anni di combattimenti l'esercito ha perso circa 500 soldati e sono stati uccisi centinaia di rivoltosi ma anche di civili. Dal 20 luglio i rivoltosi avevano dichiarato un unilaterale cessate-il-fuoco.

L'accordo è stato stipulato il giorno prima della visita del presidente pakistano Pervez Musharraf in Afghanistan. Quest'anno nel sud e nell'est dell'Afghanistan sono aumentate le operazioni e la forza dei rivoltosi e l'Afghanistan ha accusato Islamabad di non intervenire contro le basi e i centri di addestramento dei rivoltosi in territorio pakistano. (PB)

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