27/07/2010, 00.00
PAKISTAN – USA – AFGHANISTAN
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Il Pakistan contro Wikileaks: "Documenti falsi e senza basi reali"

Il governo di Islamabad risponde con forza alla pubblicazione di oltre 92mila documenti apparsi ieri sulla Rete, che provano il suo coinvolgimento in attentati suicidi e che accusano i servizi segreti pakistani di "proteggere al Qaeda".

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Le informazioni apparse ieri sul sito internet Wikileaks "non si basano sulla verità, non hanno alcuna base reale". Lo dice questa mattina il portavoce del ministero pakistano degli Esteri, Abdul Basit, commentando i 92mila documenti segreti apparsi ieri sul Web che accusano Islamabad di "fare il doppio gioco" nella guerra in Afghanistan, sostenendo di fatto al Qaeda.

Secondo i documenti – classificati "top secret" e provenienti dalle maggiori agenzie di sicurezza americane – il governo pakistano e soprattutto i servizi segreti nazionali hanno sostenuto i guerriglieri islamici, lasciando volutamente non sorvegliate aree in cui si trovano i leader talebani, a cui avrebbero persino passato informazioni su raid e attacchi imminenti. E la presenza in Pakistan di Osama bin Laden e del mullah Omar è stata più volte segnalata, da fonti interne ed estere.

Secondo l’inviato pakistano in America, Hussain Haqqani, le accuse "non riflettono la vera situazione sul campo. Gli Stati Uniti, l’Afghanistan e il Pakistan sono uniti nella lotta ad al Qaeda e ai talebani, loro alleati militari e politici". Ancora più dura la nota del ministero degli Esteri di Islamabad: "La popolazione del Pakistan e le sue forze di sicurezza, inclusi i servizi segreti, hanno reso un enorme sacrificio contro il terrorismo. Il nostro contributo è riconosciuto dalla comunità internazionale e da Washington in particolare".

Tuttavia, moltissimi documenti sembrano inequivocabili. Oltre a puntare il dito contro la "protezione" fornita ad al Qaeda, ci sono prove di attentati pianificati dai servizi segreti pakistani contro i leader afghani (tesi a destabilizzare il Paese) e di incontri diretti con i vertici talebani per gestire gli attentati all’interno dei due Paesi. Per ora, la Casa Bianca ha confermato la fiducia all’alleato.

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