04/08/2010, 00.00
CINA
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Il Partito comunista governa con le spie: ecco come eliminarle

di Wei Jingsheng
Il grande dissidente cinese analizza l’aumento di traditori nel movimento democratico, dentro e fuori la Cina, e traccia la rotta per limitarne i danni: “I comunisti hanno paura del movimento, e cercano di distruggerlo dall’interno”.

Washington (AsiaNews) - Governare con le spie è uno dei pilastri fondamentali del regime del Partito comunista cinese. È un modo di governare che ha dato i suoi frutti sia con i metodi tradizionali, cinesi e stranieri, che con i metodi antichi e attuali. Oltre agli sforzi con cui Pechino tenta di controllare le politiche dei propri nemici – sanzioni economiche e investimenti mirati – i comunisti hanno sviluppato nel tempo un metodo di spionaggio che viene definita “re-dirigere alla Cina dopo aver esportato all’estero”.

Nel tentativo di distruggere le diverse attività dell’opposizione, il Partito non cerca semplicemente di ottenere accesso e informazioni dall’interno di quelle formazioni, ma ha scelto di impegnarsi anche nella diffusione di dati fasulli, tesi a distrarre i nemici. Negli ultimi 20 anni, la dimensione del movimento democratico – così come quella dei gruppi religiosi e del Falun Gong – ha raggiunto un livello magnifico. Di conseguenza, la dimensione dell’attività spionistica comunista e la tecnologia al suo servizio sono cresciuti in relazione. È divenuta nel tempo il pilastro principale a sostegno del governo.

Esistono due tipi principali di spionaggio comunista contro la resistenza del popolo. Il primo potrebbe essere riassunto in “spingi fuori e colpisci all’interno”, mentre il secondo potrebbe chiamarsi “spingi all’interno e colpisci all’esterno”. Lo scopo di entrambi i metodi è lo stesso, e i metodi di applicazione sono simili. Tuttavia, le direzioni in cui si muovono e gli obiettivi cui mirano sono diversi. Si potrebbe ipotizzare l’esistenza di due dipartimenti diversi, all’interno del Partito, che se ne occupano.

Facciamo un esempio pratico del “spingi fuori e colpisci all’interno”. Si usa la debolezza di alcune persone che vivono in Cina per spingere i nomi noti del movimento democratico (o dei gruppi religiosi) a palesarsi all’esterno; in questo modo, li si può costringere a lavorare in segreto per il regime. A questo punto, si useranno per controllare o danneggiare le organizzazioni di oppositori che operano dentro o fuori il Paese.

Alcune di queste persone si sono già esposte in Cina, e quindi il loro valore è molto diminuito. Tuttavia, il Partito usa la propria influenza sui media per aumentare la loro reputazione e poi li butta fuori. Ma, data la mancanza di comunicazione fra la Cina e i cinesi d’oltremare, i nostri amici che vivono al di fuori della nazione non conoscono bene la situazione interna. Quindi, queste persone si presentano loro come attivisti democratici: il loro scopo è quello di distrarre i veri attivisti e la stampa internazionale. A volte, inoltre, usano i canali controllati dal regime per contattare gli oppositori interni, vedendoli di fatto al governo.

Oltre a questo compito, che comunque rimane principale, c’è un livello d’azione superiore che usa proprio la mancanza di conoscenza fra i cinesi in patria e quelli all’estero. I primi, spesso, nutrono una errata cieca fiducia nei confronti dei secondi, e questo permette ad agenti istruiti di dirigere il movimento di opposizione nazionale. Il risultato è che queste persone si muovono sui sentieri sbagliati, e allo stesso tempo si espongono alle organizzazioni di spionaggio del Partito. Quindi i gruppi di opposizione sono destinati a sparire rapidamente, o a diventare corpi “mascherati” del governo con l’incarico di distruggere gli altri.

Un’organizzazione di opposizione, molto conosciuta sia all’estero che all’interno della Cina, è crollata esattamente camminando su questo sentiero. Alcuni dei suoi membri più anziani potrebbero non aver retto alle pressioni e alle torture inumane operate in prigione, e potrebbero essersi arresi. Potrebbero aver ammesso il loro sbaglio, unendosi alla polizia comunista. Questa situazione è normale. Dopo tutto, quanti di noi potrebbero resistere alle torture del comunismo? Io sono simpatetico a queste persone, che si sono arrese alla fin fine perché sono esseri umani: arrendersi è normale. Non è corretto venire criticati per questo.

Molte persone si arrendono anche perché in questo modo possono essere rilasciati prima. Sebbene decidano di arrendersi non sconfiggendo il nemico, non vendono i nostri amici e non lavorano come spie. Sebbene decidano di non voler più continuare le attività d’opposizione rimangono amici del movimento democratico, anche se semplicemente in forma privata.

Tuttavia, esiste una piccola parte di queste persone che gradualmente si vendono al dispotico potere della polizia; un po’ perché il governo ha scoperto i loro punti deboli e un po’ perché cercano di mantenere intatta l’immagine eroica che hanno di loro stessi. All’inizio fanno poche cose per la polizia, di poco conto: cose che non violano la loro coscienza. Ma pian piano la gravità delle loro azioni peggiora, e arrivano a vendere i loro amici e aiutare i malvagi.

Usano la scusa dell’avere “diverse opinioni” come scudo per le proprie azioni. Inoltre, portano avanti l’errata (ma popolare) convinzione, sia dentro che fuori la Cina, che soltanto con delle prove prodotte in tribunale si possono giudicare le altre persone. Eppure, non esiste persona che possa confermare in tempo reale l’identità di questi agenti, e quindi è difficile avvertire i propri amici dei pericoli che rappresentano. Grazie a questo modo di fare, molti danni sono stati portati al movimento democratico e ai gruppi religiosi dentro e fuori la Cina.

Certo, non tutta l’opposizione è composta da idioti. Mentre il tempo passa, la verità si avvicina e questi traditori vengono a galla. Certo, quando iniziano a perdere il proprio valore di pedine all’interno del Paese il Partito li manda fuori, in modo che possano continuare a prendere in giro l’opinione pubblica, cercando di influenzare il sostegno della comunità internazionale al movimento democratico.

Le azioni di queste persone oltrepassano la media dell’intelligenza. Diventano i principali sostenitori dei politici pro-Cina sparsi per l’Occidente e – con il sostegno finanziario delle grandi aziende dell’Ovest – fanno lobby a favore delle politiche di Pechino. Si comportano da professionisti mantenendo un’aria inesperta e innocente. Si riuniscono e lavorano duramente per sostenere il governo comunista e i super-profitti che le grandi aziende possono ricavare grazie a questo.

All’interno del cosiddetto circolo del movimento democratico d’oltremare ci sono alcune persone di questo tipo: prima avevano la fiducia degli altri, mentre ora portano avanti la loro missione speciale. Quando il circolo politico dell’Occidente inizia una disputa seria con il Partito comunista, e in particolare quando si parla di diritti umani e democrazia in Cina, vediamo alcune ben note persone che avanzano e parlano a favore del Pcc. Eppure, quando i tempi erano più duri, avevano difeso il fronte dei diritti umani e della democrazia.

Molto spesso, oggi, fanno invece falsa testimonianza e – per provare che le loro posizioni a favore del Partito sono corrette e si integrano nel discorso democratico – si spingono a influenzare molto seriamente il modo in cui i politici occidentali (che non possono conoscere più di tanto la situazione interna alla Cina) osservano il comportamento del governo. Queste persone non hanno solamente aiutato la guerra cinese sui media occidentali, ma hanno anche indirettamente influenzato il movimento democratico del Paese.

C’è un metodo molto semplice ed efficace per distinguere questo tipo di persone, quelle con una missione speciale. Ed è quello di controllare il loro vero credo politico, e le loro azioni, quando arriva il momento cruciale, invece di leggere come i media occidentali li dipingono. Circa dieci anni fa, il movimento democratico ha deciso di usare questo metodo per evitare altri danni da parte di questi agenti.

C’è poi un importante principio che viene usato dalla Coalizione cinese democratica d’Oltremare. Ed è quello di analizzare l’azione e i pronunciamenti di una persona in tempo reale, senza valutare i crediti ottenuti in passato. Questo perché quando si presenta un momento importante, una battaglia che richiede unità, dal passato salta sempre fuori qualcuno che canta una canzone diversa e si oppone. Se i nostri amici si uniscono e capiscono (sostenendoli) i punti principali del movimento democratico, sarà facile riconoscere chi salta fuori all’improvviso. Alcuni di noi non vedono con chiarezza la situazione, mentre ad altri manca la capacità di giudizio. Questo potrebbe creare se non confusione, almeno sospetto.

In passato, si è avuta molta frustrazione fra i nostri amici che non capivano chi fossero questi agenti. In passato la stessa cosa è avvenuta fra il Partito e il Kuomintang: entrambi coltivavano delle speciali agenzie “per eliminare i traditori”, uccidendo tutte le spie note. Eppure, questo modo di fare potrebbe essere definito terrorismo. E alcuni agenti attuali hanno dato lo stesso suggerimento anche a noi, qualche tempo fa: ma non abbiamo abboccato.

I metodi applicati per anni dalla coalizione si sono dimostrati efficaci. Quando troviamo una spia, non facciamo altro che allontanarla dai lavori del gruppo. E questo perché, se ci sbagliamo sulla valutazione, non facciamo danni eccessivi. Inoltre, avremo la possibilità di correggerci. È ingiusto, ma è meglio danneggiare un singolo attivista democratico che tutto il gruppo. Fra due errori, scegliamo il minore. Dopo tutto, non esiste alcuna nazione che usa gli standard giuridici per l’azione anti-spia. Alcune di queste preferiscono lanciare un fumogeno, per confondere l’aria.

In secondo luogo, abbiamo scelto questo modo di agire perché è così che rendiamo gli agenti incapaci di fare quello che dovrebbero. E questo li rende inutili agli occhi dei comunisti. Non abbiamo bisogno di punirli, perché lo faranno i comunisti: e loro lo faranno perché, una volta divenuti inutili, li disprezzano. D’altra parte, sono persone che hanno tradito i loro compagni.

Il movimento democratico è riuscito a evitare lo spionaggio comunista per un decennio. Queste esperienze e le lezioni accumulate sono per il benessere dei nostri amici in Cina, un aiuto fondamentale per giudicare coloro che hanno conflitti con il Partito. Io spero che i nostri amici rimasti in patria possano allontanarsi da alcune teorie dannose, si chiariscano la mente e cerchino di prevenire i danni delle spie. Altrimenti, il prezzo da pagare sarà la fine dell’organizzazione.

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