07/07/2014, 00.00
UCRAINA - RUSSIA
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Il Patriarca Kirill rinuncia ad andare a Kiev per i funerali del metropolita Vladimir

di Nina Achmatova
Secondo quanto riferito dal portavoce, il primate ortodosso russo non vuole offrire pretesti per nuove provocazioni. Si apre la successione a Vladimir con Mosca che potrebbe tentare di riportare "sotto il suo controllo" l'ortodossia ucraina.

Mosca (AsiaNews) - Il patriarca di Mosca, Kirill, non parteciperà ai funerali del metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina (nella foto), Vladimir (Sabodan), per non offrire "un pretesto per nuove azioni delle forze radicali". Lo ha spiegato a Interfax il portavoce del Patriarcato, Vladimir Legoyda, il quale ha riferito che al servizio funebre, oggi  a Kiev, prenderà parte il presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni ecclesiastiche esterne, il metropolita Metropolitan Hilarion di Volokolamsk. Quest'ultimo era già stato respinto alla frontiera mesi fa, sullo sfondo dell'intensificarsi delle tensioni tra i due Paesi a causa del conflitto nell'est ucraino. A giugno, invece, il ministero della Cultura di Kiev aveva definito "non auspicale" una visita di Kirill in Ucraina, dove a fine luglio si celebrerà come da tradizione l'anniversario del Battesimo della Rus'.

Il primate della Chiesa ortodossa ucraina, obbediente al Patriarcato di Mosca, è morto il 5 luglio all'età di 78 anni, dopo una lunga malattia. Nel fine settimana, alla commemorazione al monastero delle Grotte di Kiev, gli hanno reso omaggio sia i vertici di Stato - dal presidente Petro Poroshneko,  al premier Arseni Yatsenyuk e alla leader del partito 'Batikshina', Yulia Timoshenko - che i rappresentanti delle altre confessioni, insieme a una folla di fedeli. "Il Signore ha preso a sé il metropolita Vladimir per porlo subito tra i giusti, e ora Dio ascolterà le sue preghiere per l'Ucraina", ha dichiarato Poroshenko.

Un messaggio di condoglianze è arrivato anche da parte del presidente russo Vladimir Putin, mentre il Patriarcato di Mosca lo ha definito come una persona "che ha dedicato la sua vita interamente alla Chiesa".

Nell'ambito delle proteste sul Maidan di Kiev, il metropolita Vladimir era visto come  un sostenitore della lotta dell'opposizione contro l'allora presidente Victor Yanukovich. Più volte, insieme ai leader delle altre denominazioni cristiane e ai rappresentanti di diverse religioni, aveva condannato le violenze e fatto appello a una soluzione pacifica della crisi.

La Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca è la più grande comunità religiosa e non riconosce la Chiesa ortodossa del Patriarcato di Kiev, nata in seguito a uno scisma dopo il crollo dell'Urss. Proprio il patriarca di Kiev, Filaret, ha dichiarato che negli ultimi anni, grazie alle posizioni di Vladimir e alla sua preoccupazione per il futuro dell'Ucraina e dell'ortodossia "è iniziato un graduale avvicinamento tra la Chiesa da lui guidata e il Patriarcato di Kiev".

Una possibile indipendenza della Chiesa ucraina dal Patriarcato di Mosca e una eventuale sua unificazione con le altre comunità ortodosse locali è lo scenario più temuto in Russia. Ora che si apre la successione al metropolita di Kiev, alcuni analisti ritengono che da Mosca si farà di tutto per riaffermare il suo controllo la comunità ucraina, nominando una figura "più obbediente". Altri analisti e blogger ucraini che si occupano di questioni religiose, si dicono invece convinti che il nuovo primate "seguirà il corso di Vladimir".

Perdere la giurisdizione sulla Chiesa ucraina per Mosca significherebbe rinunciare a circa la metà di tutte le sue parrocchie, senza contare che il 60% del clero, tra cui numerosi vescovi che lavorano nella stessa Russia, viene proprio dall'ex repubblica sorella.

 

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