28/03/2008, 00.00
RUSSIA
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Il Patriarcato di Mosca “monitorerà” gli orfanotrofi cattolici

di D. Dudochkin, A. Pirogov
La decisione arriva al termine dell’incontro del gruppo di lavoro per risolvere i problemi tra le due Chiese, svoltosi a Vladimir. Il Patriarcato chiede di poter seguire i bambini ortodossi che vivono in istituti cattolici. Ma questo già avviene da anni. Ancora una volta è silenzio sulle questioni più scottanti.
Vladimir (AsiaNews) - La Chiesa russo-ortodossa eserciterà un costante e attento monitoraggio sulle attività delle organizzazioni sociali cattoliche nel Paese, in particolare sugli orfanotrofi. È la decisione emersa ieri al termine dell’incontro del gruppo di lavoro misto per i problemi tra cattolici e ortodossi, svoltosi a Vladimir, a est di Mosca. Il co-presidente del gruppo, l’arciprete Vsevolod Chaplin - vice capo del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca - ha spiegato: “Il gruppo di lavoro è pronto a svolgere questi controlli e a provare a studiare una visione comune del modo con cui rendere più sistematiche le interrelazioni tra cattolici e ortodossi”. Per questo ha ricordato la necessità per i bambini ortodossi in orfanotrofi e altri istituti cattolici di ricevere assistenza e servizi spirituali da sacerdoti del ortodossi. Non esistono cifre esatte sul numero dei piccoli di fede ortodossa negli orfanotrofi cattolici. Alcuni esperti sono convinti che difficilmente superano i 200 in tutta la Federazione.
 
La richiesta del clero ortodosso è comprensibile e naturale, ma i diritti e gli interessi dei bambini ortodossi sono già tutelati: da tempo hanno la possibilità di essere seguiti da sacerdoti della loro denominazione e praticare la fede secondo i principi della loro Chiesa. Come esempio si ricordi il battesimo di un bambino celebrato da p. Igor Vyzanov, del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato, nell’aprile del 2006 all’orfanotrofio San Giovanni Bosco. Da allora l’approccio della Chiesa nel campo spirituale e dell’educazione dei minori non è mai cambiato. Nonostante ciò, ora le attività sociali cattoliche saranno messe “sotto monitoraggio”.
 
Anche con l’incontro di Vladimir - come in quello che doveva svolgersi il 19 marzo tra Alessio II e l'arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, posticipato dal Patriarcato - si è persa un’altra occasione per parlare delle vere questioni “sensibili” nei rapporti tra le due Chiese sorelle: i visti per i religiosi stranieri; il ritorno delle proprietà ecclesiastiche confiscate dal regime sovietico; l’assenza dei cattolci nel Consiglio interreligioso di Russia (dove sono presenti ortodossi, musulmani, ebrei e buddisti).
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