14/04/2011, 00.00
NEPAL – BHUTAN
Invia ad un amico

Il Premier bhutanese visita il Nepal, ma è sordo agli appelli di oltre 50mila rifugiati

Lyonchhen Jigmi Y Thinley è il primo capo di governo in visita ufficiale nel Paese dopo l’elezione del Premier nepalese Khanal. Il viaggio durerà fino al 17 aprile. I rifugiati di etnia nepali chiedono il rimpatrio dopo 20 anni di esilio.
Kathmandu (AsiaNews) – Inizia oggi a Kathmandu, la visita del Primo ministro bhutanese  Lyonchhen Jigmi Y Thinley, primo capo di governo accolto con cerimonia ufficiale nel Paese dopo l’elezione del premier Khanal. Il viaggio di Thinley durerà fino al 17 aprile e ha l’obiettivo di stringere la collaborazione economica e politica fra i due Paesi. La visita è però vista come un’occasione di ripresa dei dialoghi per il rimpatrio degli oltre 50mila rifugiati di etnia nepalese espulsi dal Bhutan negli anni ’90.

Oggi, i leader del Bhutan People’s Party (Bpp), che riunisce i bhutanesi in esilio, hanno lanciato un appello per chiedere al governo di Thimpu il rimpatrio dei profughi, dopo oltre 20 anni di esilio.  Balram Poudel, responsabile del Bpp, spiega che il governo dovrebbe aprirsi al dialogo non solo con il Nepal, ma anche con l’India, principale partner economico del Bhutan e consultarsi con i rappresentati delle comunità in esilio.

Tra il 1977 e il 1991, in Bhutan, oltre 80mila cittadini di origine nepalese sono stati espulsi dal Paese durante la campagna di nazionalizzazione portata avanti da re Jigme Singye Wangchuck. Tale campagna mirava alla costituzione di uno Stato buddista privo di influenze esterne. Nonostante una parziale svolta democratica, il governo bhutanese ha finora negato il rimpatrio dei profughi, costringendo la comunità internazionale a trasferirli in Paesi terzi. Nel 2010 circa 30mila rifugiati hanno iniziato una nuova vita in Australia, Stati Uniti e Canada. In Nepal restano però ancora 50mila persone bloccate nei campi senza la possibilità trovare un lavoro e con poche speranze per il futuro.   

A tutt’oggi il Bhutan ha respinto per ben 15 volte l’invito del governo nepalese a iniziare dei negoziati per il rimpatrio, denunciando la presenza di terroristi fra i rifugiati, e rimandato al mittente appelli e lettere aperte di attivisti e associazioni per i diritti umani.    

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Il Bhutan pronto a negoziare il rimpatrio dei 50mila profughi dal Nepal
18/04/2011
Kathmandu, il premier bhutanese affronta il problema dei 50mila profughi in esilio
15/04/2011
Cristiano condannato in Bhutan: il sostegno del vescovo protestante
22/10/2010
Nepal, rifugiati bhutanesi chiedono al nuovo re la fine dell’esilio
07/11/2008
L’arcivescovo di Singapore visita i profughi bhutanesi in Nepal
20/12/2010


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”