24/03/2005, 00.00
CINA
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Il boom economico cinese e l'inquinamento di laghi e fiumi

Shanghai (AsiaNews/Agenzie) – La Cina non ha più acque pulite. L'allarme è stato lanciato dall'agenzia statale Xinhua. Il boom economico e la mancanza di legislazioni ambientali hanno ridotto le maggiori fonti d'acqua cinesi a fogne: uno degli esempi più evidenti è il fiume Yangtze, lungo 2.163 chilometri. Ogni anno le industrie vi gettano circa 26 miliardi di tonnellate di rifiuti. Di questa acqua, solo il 10 % viene depurato, mentre il resto, anche se gravemente inquinato, viene bevuto dai contadini della zona. La popolazione rurale, che non ha alternative all'acqua dei fiumi, è la più colpita dall'inquinamento. Fonti statali riportano che più di un terzo della popolazione delle campagne cinesi, circa 360 milioni di persone, non ha accesso ad acqua pulita.

Sempre secondo fonti ufficiali, più del 70 % di laghi e fiumi risultano pesantemente inquinati, e solo il 47 % delle acque è potabile. Anche nelle città la situazione è grave: più di 100 città hanno risorse d'acqua definite "inadeguate".

Un'agenzia di monitoraggio statale ha rilevato tracce di fluoro, arsenico e solfato di sodio nella composizione delle acque, tutti materiali altamente tossici. A causa di questi elementi, il 35% delle acque cinesi non può essere assolutamente bevuta perché condurrebbe a morte per avvelenamento. Studi dimostrano che alti livelli di arsenico nelle acque possono provocare il cancro.  

Wang Shucheng, ministro delle Risorse d'acqua, ha detto: "Centinaia di migliaia di cittadini cinesi sono colpiti da malattie dopo aver bevuto acqua contenente questi elementi".

L'ufficio per l'amministrazione statale Protezione ambiente (Sepa) ha condotto un'inchiesta sullo stato degli impianti di depurazione delle acque in Cina. L'ufficio ha denunciato che i lavori di più di un terzo delle installazioni di depurazione delle falde acquifere che compongono il Progetto per la diversione idrica Nord Sud sono stati rinviati per vari motivi. Il Progetto prevede il trasporto di 8,9 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno dal fiume Yangtze alla città di Tianjin ed alla provincia dello Shandong, nel nord del Paese.

La prima fase del Progetto dovrebbe concludersi nel 2007 ma, se le installazioni per la depurazione non saranno pronte all'apertura della linea idrica, questa diverrà un'imponente cloaca a cielo aperto. Oltre ai ritardi sulla depurazione del Progetto Nord Sud, l'amministrazione statale non ha ancora terminato i progetti per i fiumi Huai, Liao e Hai. Per prevenire il disastro ecologico, la Sepa ha avvertito tutti gli uffici statali di stanziare i fondi e completare la costruzione degli impianti di depurazione nei tempi previsti. La Sepa denuncerà ai media eventuali frodi ai danni dello Stato.

 Ieri, il Consiglio di Stato, presieduto da Wen Jiabao, ha approvato un piano per provvedere acqua potabile nelle aree rurali per l'annata 2005-2006.
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