22/10/2011, 00.00
HONG KONG
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Il card. Zen termina lo sciopero della fame per la libertà delle scuole di Hong Kong

di Annie Lam
Durante i tre giorni di digiuno, centinaia di studenti, insegnanti, presidi, fedeli, gente locale e politici gli hanno fatto visita per esprimere il loro sostegno. Il porporato sottolinea i valori cattolici insegnati nelle scuole: educazione alla vita, all’amore, alla santità del matrimonio, al rispetto della dignità umana e della moralità. E rigetta ancora ogni accusa sulle donazione ricevute dal magnate Jimmy Lai.
Hong Kong (AsiaNews) – Questa mattina il card. Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong, ha completato i tre giorni di sciopero della fame, intrapreso come atto di protesta contro la perdita della lunga battaglia legale con il governo di Hong Kong sulla gestione delle scuole.

Il prelato di 79 anni, che appare debole ma in buono spirito, ha finito il digiuno alle 10 di questa mattina (ora locale), con una preghiera insieme alle decine di cattolici lì presenti. Nei tre giorni egli ha vissuto sotto una tenda, fuori dalla casa della comunità salesiana di Chai Wan.

Ai giornalisti, il card. Zen ha dichiarato di voler studiare ancor di più i regolamenti scolastici, nella speranza che l’educazione cattolica continui seguendo il sistema di gestione della scuola.

Il card. Zen, che soffre di pressione alta e diabete, ha notato che i suoi valori sono rimasti stabili durante e dopo il digiuno. Ha ringraziato gli operatori sanitari che hanno monitorato con attenzione le sue condizioni di salute, così come fedeli locali e cittadini per il loro sostegno.

Il 14 ottobre scorso, la Corte suprema di Hong Kong aveva respinto il ricorso in appello della diocesi contro le misure dirette dal governo, che pongono fine al pieno controllo della Chiesa sulle scuole gestite dalla Chiesa, consentendo ad estranei di far parte dei consigli di amministrazione scolastici.

Prima della fine del digiuno, nella serata di ieri, più di 100 fedeli, sacerdoti e gente del luogo si sono radunati per pregare insieme al cardinale. Con rosari, inni e letture della Bibbia, hanno mostrato la loro solidarietà al porporato ed espresso il loro sostegno per i valori educativi cattolici e per gli educatori cattolici.

Durante la preghiera, il card. Zen ha detto che la Chiesa spera di preservare i valori cattolici in materia di istruzione, sottolineando l’importanza dell’educazione alla vita, all’amore, alla santità del matrimonio, al rispetto della dignità umana e della moralità.

Citando l’enciclica di Benedetto XVI Caritas in Veritate, il cardinale ha detto che è importante per gli studenti imparare a scuola i valori di giustizia, amore e rispetto per i deboli e gli emarginati. Poi, ha aggiunto che la Chiesa continuerà a chiedere consiglio ad avvocati cattolici su come lavorare secondo i valori educativi cattolici sotto il controllo della direzione scolastica.

Durante i tre giorni di sciopero della fame, centinaia di studenti, insegnanti, presidi, fedeli, gente locale e politici hanno fatto visita al cardinale ed espresso il loro sostegno e il loro interesse. Nella serata di ieri, anche il presidente del Partito democratico Martin Lee e il magnate Jimmy Lai, entrambi cattolici, hanno incontrato il porporato.

Alla stampa, il card. Zen ha dichiarato che Lai non ha menzionato le sue donazioni, ma espresso preoccupazione per l’impatto della nuova politica di gestione scolastica, ed è importante che la comunità internazionale conosca la questione.

La politica di gestione delle scuole è stata introdotta nell’Ordinanza sull’istruzione nel 2004, e richiede che tutte le scuole primarie e secondarie costituiscano organi di controllo esterni per la gestione amministrativa e didattica entro il 2010. La proporzione dei membri rappresentanti il corpo scolastico sarà ridotto al 60%, consentendo a genitori, alunni e membri della comunità di occupare il restante 40%.

All’inizio del suo digiuno, i media hanno riportato che negli ultimi anni Jimmy Lai ha dato al card. Zen un totale di 20 milioni di dollari di Hong Kong (circa 2 milioni di euro). Il cardinale ha ammesso di aver ricevuto donazioni da parte di Lai, ma ha sottolineato che l’offerta era “senza condizioni” e non politica, e ha svelato che i soldi sono stati usati per opere di beneficenza e di sostegno sia alla Chiesa sotterranea cinese che a quella ufficiale (cfr. AsiaNews, 20.10.2011, “Card. Zen: Ho ricevuto milioni e li ho spesi per la Chiesa e per i poveri”).
 
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