25/09/2007, 00.00
VIETNAM-VATICANO
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Il cardinale Van Thuan, dalla prigione verso l’altare

Accolta con gioia la notizia del via libera al processo di canonizzazione. Per 13 anni in carcere, celebrava messa con tre gocce di vino. Un testimone esemplare della fede per la sua gente e per tutto il mondo cattolico.
Hanoi (AsiaNews) – E’ stata accolta con gioia in Vietnam, la notizia che Benedetto XVI ha accolto la richiesta di aprire la causa di beatificazione del cardinale Nguyen Van Thuan, che nel suo Paese, più ancora che nel resto del mondo cattolico, è considerato uno straordinario esempio di fedeltà alla Chiesa ed un operatore di pace e giustizia.
 
Coloro che lo hanno conosciuto lo ricordano come un testimone, che ha sacrificato 13 anni della sua vita nelle prigioni del regime comunista del suo Paese. Testimone della fede in Dio, protettore per la Chiesa. “Ho letto – padre Francis racconta ad AsiaNews – il libro che il cardinale ha scritto in prigione. Ogni giorno che vi ha trascorso celebrava la messa tenendo nelle mani tre piccole gocce di vino. Il suo libro – prosegue – è stato tradotto in otto lingue, così oggi tanta gente ha la possibilità di leggerlo. Personalmente, conservo l’immagine di una persona pensosa che lavorava, pregava e perdonava chiunque lo avesse minacciato e gli avesse fatto del male”.
 
“Con tutto il cuore – aggiunge Lan, una catechista della diocesi di Saigon - ha lavorato duramente e con entusiasmo per la missione della Chiesa. Il cardinale Nguyen Van Thun è un santo esempio per i cattolici del Vietnam e di tutto il mondo”.
 
In effetti, i cattolici vietnamiti sono convinti che nella sua vita il card. Van Thuan sia stato un testimone di fedeltà. Anche in prigione o sotto il controllo del regime comunista, ha sempre pregato e perdonato questi “fratelli”. Le sue sofferenze fisiche e spirituali sono testimonianza di pace e giustizia del cristiano. Anche quando è stato presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace ha aiutato i poveri che vivono nelle zone depresse del mondo. Lo stesso Consiglio ha definito il cardinale Van Thuan “testimone della Chiesa per la pace e la speranza del popolo. Ha trascorso 13 anni in prigione, ma nella sua vita era lucido, saggio e fervente”.
 
L’annuncio della decisione del Papa di consentire al Pontificio consiglio di procedere nel lavoro di esame per la canonizzazione è stato dato dal cardinale Renato Martino, successore del card. Van Thuan, il 9 settembre, quarto anniversario della morte del porporato.
 
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