03/08/2020, 08.44
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Il dopo-Covid: cresce solo la Cina; non male la Corea del Sud. L’abisso della disoccupazione per tutti

Secondo i dati dell’Oecd, eccetto la Cina (+11,5), gli altri Paesi hanno avuto contrazioni pesanti. La Corea del Sud a -3,3; gli Usa -9,5; Germania – 10,1; Francia -13,8; Spagna – 18,5; Italia -12,4. Nelle nazioni Oecd entro la fine del 2020 si prospetta una disoccupazione del 10%. Un ricupero dei posti di lavoro non è previsto fino alla fine del 2021. L’auspicio di papa Francesco.

Seoul (AsiaNews) – Secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (Oecd), nel secondo trimestre del 2020, solo la Cina sembra avere una crescita positiva. Per alcune decine di nazioni studiate, vi sono crescite negative più o meno pesanti, tutte causate dalle conseguenze della pandemia da nuovo coronavirus. Per tutte, invece, si prospetta una nera situazione legata alla disoccupazione, che potrà continuare anche dopo il 2021.

Ieri l’Oecd ha diffuso i dati della crescita del Prodotto interno lordo (Pil) del secondo trimestre per un gruppo di 36 Paesi fra i più ricchi e avanzati, oltre ad altri sei Paesi: Cina, Russia, India, Indonesia, Brasile e Sudafrica.

Fra tutte, la Cina presenta una crescita dell’11,5% nel periodo aprile-giugno (nel precedente trimestre era – 6,8); la Corea del Sud, in campo negativo, ha avuto solo una contrazione del 3,3%; tutte le altre economie hanno dati negativi più consistenti: gli Usa a – 9,5%; Germania a – 10,1; Francia a -13,8; Spagna a – 18,5; Italia a -12,4.

Ma l’effetto più devastante della pandemia è che milioni di persone non abbiano potuto lavorare o per la riduzione delle ore di lavoro, o per la perdita dell’impiego. Secondo l’Oecd in molte nazioni vi sono state 10 volte meno ore di lavoro rispetto alla crisi finanziaria del 2008: milioni sono stati licenziati, altri hanno subito una riduzione delle ore di lavoro; altri milioni hanno perduto la possibilità di lavorare.

Nelle nazioni Oecd entro la fine del 2020 si prospetta una disoccupazione del 10%; nel 2019 era del 5,9. Il dato potrebbe salire fino al 12% se si produce un’altra ondata di Covid-19. Un ricupero dei posti di lavoro non è previsto fino alla fine del 2021.

Proprio ieri, all’Angelus, papa Francesco ha espresso l’auspicio che “con l’impegno convergente di tutti i responsabili politici ed economici, si rilanci il lavoro: senza lavoro le famiglie e la società non possono andare avanti. Preghiamo per questo, perché è e sarà un problema del post-pandemia”.

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