15/11/2007, 00.00
CINA
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Il governo cinese smentisce se stesso: non c’è schedatura dei giornalisti stranieri

Il Ministero degli Esteri contro il ministero della stampa, che aveva affermato l’esistenza di un data-base con i profili di quasi 30 mila giornalisti stranieri. Un altro capitolo della lotta fra l’immagine positiva della Cina dei Giochi e la realtà.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il portavoce del Ministero degli Esteri, Liu Jianchao, ha smentito in modo categorico che il suo Paese stia approntando un data-base con tutti i nomi e profili dei giornalisti stranieri che saranno presenti alle Olimpiadi. La notizia era stata diffusa dall’agenzia governativa Xinhua, poi ripresa dal China Daily e dal People’s Daily del 12 novembre.

L’articolo era un’intervista a Liu Binjie, ministro dell’amministrazione generale della stampa e delle pubblicazioni. In esso il ministro affermava dell’esistenza di un data-base che riguarda almeno 8 mila giornalisti stranieri accreditati per coprire gli eventi olimpici e altri 20 mila che dovrebbero coprire fatti e notizie all’esterno dei Giochi.

Nel tradizionale incontro con i media il 13 novembre scorso, Liu Jianchao ha negato tutto e ha detto che l’articolo pubblicato era inesatto: “Non c’è per nulla un simile data-base – ha detto – e io non ho mai sentito che vi sia il progetto di costruirlo… Confermo che questo è stato un errore del giornalista”. Secondo Liu, il giornalista intervistatore non ha capito quanto il ministro aveva detto. E ha aggiunto che è il Ministero degli esteri ad avere la responsabilità sui giornalisti stranieri durante le Olimpiadi, non gli uffici di controllo della stampa.

A notizia sul data-base aveva creato preoccupazione fra i media internazionali che vi vedevano un attentato alla libertà di stampa durante i Giochi. Il data-base, secondo l’intervista incriminata, doveva essere condiviso da potenziali intervistati per avere in anticipo notizie sull’interlocutore.

La Cina sta giocando tutte le sue carte nell’utilizzare l’occasione dei Giochi olimpici per proiettare un’immagine moderna e positiva del Paese, ma si scontra con critiche e documentazioni internazionali sullo stato pietoso dell’ambiente, le violenze contro i diritti umani, la corruzione, ecc. Nei mesi scorsi il governo aveva assicurato piena libertà di stampa e di movimento ai giornalisti stranieri dal gennaio 2008 ad agosto 2008. Nello stesso tempo, ai giornalisti locali, è stato proibito di diffondere notizie negative sulla Cina e sui Giochi, per influenzare "in modo positivo" i giornalisti stranieri.

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