16/04/2014, 00.00
IRAQ
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Il governo iracheno chiude il carcere di Abu Ghraib

Il ministro della giustizia ha confermato lo spostamento dei 2.400 detenuti in diverse prigioni presenti sul territorio. Preoccupazione da parte dei membri del comitato di sicurezza, i quali affermano:" La chiusura del carcere è un messaggio di debolezza".

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Il  governo iracheno, martedì, ha annunciato la chiusura del malfamato carcere Abu Ghraib. Il ministro della giustizia iracheno ha emesso un comunicato informando che i 2.400 detenuti sono stati trasferiti in altre prigioni, presenti al centro e al nord del Paese. Egli, ha poi descritto questo trasferimento come una "misura precauzionale".

La decisione è stata presa dal momento che è aumentata la presenza dei gruppi terroristici nei territori vicini, e la preoccupazione del governo è che i terroristi possano avvicinarsi sempre di più alla zona dove si trova il carcere.

Il comitato di sicurezza e di difesa parlamentare ha rilasciato una dichiarazione affermando che la chiusura del carcere di Abu Ghraib potrebbe inviare un messaggio sbagliato, di mancanza di sicurezza. Ciò potrebbe creare uno stato di panico e di ansia tra la popolazione, aumentare il senso di incertezza rispetto agli avvenimenti che potrebbero scatenarsi a partire da questa decisione.

Un membro del comitato, MP Hakim Al-Zamili, ha dichiarato: "Il carcere non è adeguato per ospitare  prigionieri e detenuti,  la struttura è vecchia e al suo interno si sono verificati diversi incidenti, compresi tentativi di evasione".

Inoltre, egli ha affermato che la decisione di chiudere la prigione e traferire i detenuti invia diversi segnali negativi. In primo luogo, il popolo iracheno potrebbe essere invaso da uno stato di ansia e di paura, in particolare per quanto riguarda le minacce da parte dei gruppi terroristici. In secondo luogo, i terroristi potrebbero iniziare a pensare di poter forzare le autorità a prendere determinate decisioni, e di poter influire con le loro azioni sulle manovre politiche.

Infine, Al-Zamili ha aggiunto:"La giusta soluzione sarebbe assicurare la presenza di una forza militare capace di riconquistare il territorio, non permettendo ai gruppi terroristici di espandere la loro influenza."

 

 

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