20/11/2006, 00.00
SRI LANKA
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Il governo riaprirà l'autostrada per Jaffna, "temporaneamente"

Colombo riattiverà i collegamenti per portare aiuti di base a 500 mila civili. I ribelli delle Tigri definiscono la proposta uno "stratagemma politico": stasera si riuniscono i principali donatori dello Sri Lanka. Lettera del vescovo di Jaffna: aiutateci ad evitare la fame.

Colombo (AsiaNews) – Il governo dello Sri Lanka ha annunciato la riapertura provvisoria della A9 – l'unica strada che collega Jaffna al resto del Paese - per permettere la consegna di aiuti umanitari a 500mila civili intrappolati dagli scontri tra  ribelli ed esercito. L'autostrada è chiusa dallo scorso agosto, quando si sono intensificate le violenze nel nord-est del Paese.

Ieri sera il portavoce del presidente Mahinda Rajapakse ha comunicato che si sta organizzando un convoglio di mezzi pesanti per trasportare materiale di prima necessità a Jaffna; qui, dopo la chiusura della A9, i prezzi di generi alimentari, carburante e medicinali sono saliti alle stelle per la loro scarsa reperibilità. La riapertura della A9 è stata una condizione chiave posta dalle Tigri tamil durante i colloqui di pace di Ginevra lo scorso 28 - 29 ottobre. Il rifiuto del governo ha portato al fallimento dei negoziati. Colombo sostiene che le Tigri attaccano l'autostrada ed estorcono pedaggi ai veicoli di passaggio; inoltre riaprire la A9 permetterebbe ai ribelli di trasportare liberamente armi e combattenti.

Dal canto loro i ribelli delle Tigri tamil hanno rifiutato oggi la proposta del governo, ribadendo la necessità di riattivare "in modo permanete" il collegamento via terra con la penisola di Jaffna e definendo il gesto uno "stratagemma politico". L'iniziativa di Rajapakse arriva infatti alla vigilia di un'importate conferenza dei principali donatori dello Sri Lanka prevista per la tarda serata di oggi a Washington. È probabile che i delegati di Usa, Giappone, Norvegia e Unione Europea si esprimeranno per la fine delle ostilità e la riapertura della A9, come chiesto da tempo da organizzazioni per i diritti umani e dalla locale Chiesa cattolica. Proprio ieri il vescovo di Jaffna, mons. Thomas Savundaranayagam, ha inviato un'urgente lettera ai quattro donatori, che guidano anche il processo di pace in Sri Lanka dal 2003, ricordando la drammatica situazione della sua gente. Nella missiva il presule, più volte appellatosi invano anche al presidente, chiede ai Paesi donatori di convincere Colombo a rispettare il cessate-il-fuoco del 2002 e riattivare la A9. "Solo così - conclude - si può evitare fame e malnutrizione anche tra le generazioni future".

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