12/06/2017, 10.40
TURKMENISTAN
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Il governo ‘spreme’ e ‘reprime’ la popolazione in vista dei Giochi asiatici

Si terranno ad Ashgabat a settembre. Nonostante la crisi economica, sono stati spesi miliardi per la costruzione del villaggio olimpico e dell’aeroporto internazionale. Annunciato il taglio degli aiuti alla popolazione. Le Ong accusano la sistematica violazione dei diritti umani. I turisti dovranno essere seguiti per tutto il tempo da "guide turistiche", obbligate a fare rapporto sui loro movimenti.

Ashgabat (AsiaNews/Agenzie) – A pochi mesi dall’inizio dei quinti Giochi asiatici indoor e di Arti marziali che si terranno fra il 17 e il 27 settembre, il Turkmenistan si divide fra l’immagine brillante pitturata dal governo e la realtà socio-economica sempre più difficile.

Il Turkmenistan è in un momento di profonda crisi economica, come dimostrato dalla difficoltà della popolazione a reperire generi alimentari e dal costante aumento del loro prezzo. Durante un incontro di governo della scorsa settimana, il presidente Gurbanguly Berdimuhamedov ha annunciato l’interruzione del sistema previdenziale che dal 1993 forniva elettricità, gas e acqua gratuiti, da lui definito “inefficace”. Un sito dell’opposizione, inoltre, sostiene che il 15-20% del salario dei lavoratori nel settore del petrolio e del gas sarà trattenuto per pagare i giochi.

Intanto, Ong come Human Rights Watch e Turkmen Initiative for Human Rights (Tihr) denunciano le violazioni dei diritti umani nel Paese, fanno pressioni sull’organizzatore dei giochi, il Consiglio olimpico d’Asia (Oca), per chiedere il rispetto dei “principi olimpici definiti nella Carta olimpica”, compresi la libertà di stampa e il rispetto della dignità umana. Per le Ong, il governo turkmeno controlla strettamente tutti gli aspetti della vita pubblica e nega in modo sistematico la libertà di associazione, espressione e religione. Fra le violazioni: controllo gli attivisti indipendenti con repressioni e minacce; divieto di viaggiare ad attivisti e a parenti di dissidenti esiliati; e divieto d’ingresso a difensori dei diritti umani e giornalisti stranieri.  Sono decine le persone ancora vittime di sparizione forzata, con probabilità trattenute nelle prigioni turkmene.

In questo difficile contesto Asghbat spende ingenti somme per i giochi: il villaggio olimpico ha avuto un costo stimato di 5 miliardi di dollari, mentre il nuovo aeroporto (che pare star sprofondando nella sabbia) è costato 2,3 miliardi. Ai giochi dovrebbero partecipare circa 8mila atleti. Un aggiornamento pubblicato lo scorso 2 giugno sul sito dell’evento parla di 10mila ballerini e artisti necessari per le cerimonie di apertura e chiusura.

Le autorità turkmene annunciano che saranno disponibili 600mila biglietti. Tuttavia, Ashgabat non sembra intenzionata ad avere turisti “girovaganti” per il Paese. Il sito ufficiale dell’evento riporta: “Durante la permanenza in Turkmenistan, i turisti dovrebbero essere accompagnati da una guida turistica ad ogni momento”. Sebbene la presenza costante di una guida turistica sia un requisito comune nel Paese, è la prima volta che un sito ufficiale turkmeno lo afferma in maniera esplicita.

Una fonte anonima di Asghabat ha riferito a Radio Free Europe/Radio Liberty (Rfe/Rl) che le guide turistiche hanno l’obbligo di “accompagnare i visitatori stranieri tutto il giorno e informare i servizi di intelligence, almeno tre volte al giorno, sulle attività dei turisti”. E non sono i soli. Secondo la stessa fonte, anche alcuni impiegati del Ministero della sicurezza nazionale seguono i turisti ovunque in veicoli separati e camminano al loro fianco nei mercati.

 “Asghabat sta spremendo il popolo turkmeno per pagare i giochi – ha scritto l’esperto di Asia centrale Bruce Pannier in un articolo pubblicato da Rfe/Rl a marzo – e si assicurerà che i posti siano occupati da facce sorridenti”.

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