17/10/2007, 00.00
INDIA – VATICANO
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Il neo-cardinale Gracias: “Spero di servire meglio il Vangelo”

di Nirmala Carvalho
Nominato cardinale da Benedetto XVI, l’arcivescovo di Mumbai esprime ad AsiaNews la sua sorpresa e l’umiltà con cui affronta il nuovo compito, che lo spinge a riportare il Vangelo al primo posto nella vita dei cattolici indiani. Difesa della vita, dei diritti umani e proclamazione dell’annuncio evangelico sono le priorità della sua missione pastorale.
Mumbai (AsiaNews) – Un’opportunità “per meglio compiere il Servizio divino, ma anche un onore, quello di poter servire la Chiesa universale ed assistere il Santo Padre”. Con queste parole, l’arcivescovo di Mumbai mons. Oswald Gracias commenta ad AsiaNews la nomina a cardinale resa nota oggi da Benedetto XVI al termine dell’udienza generale.
 
I valori religiosi, dice il nuovo porporato, “verranno rivitalizzati, perchè come cardinale credo di poter meglio sottolineare l’importanza dei valori e delle virtù evangeliche, che devono permeare la vita dei cattolici. Ho molte speranze per l’India e l’Asia: spero di poter essere uno strumento migliore, e di riuscire a servire al massimo i miei compiti”.
 
Sul fronte personale, conclude, “sono assolutamente sorpreso: questa nomina è giunta in maniera del tutto inaspettata, ed ora mi sento veramente umile davanti alla scelta che il Santo Padre ha voluto fare. Spero di poter portare la fede dalla periferia al centro della vita di ognuno”.
 
Il nuovo porporato è conosciuto come un servitore instancabile di verità, giustizia, libertà ed amore.
Mons. Gracias si ispira a due importanti icone del cattolicesimo missionario: madre Teresa di Calcutta e San Francesco Saverio. Da un certo punto di vista, dice ad AsiaNews un cattolico di Mumbai, “l’impegno, la dedizione e la generosità del nuovo cardinale lo rendono vicino a questi due campioni”.
 
Il card. Gracias è noto anche per la sua difesa instancabile dei diritti umani, e non ha timore di affrontare ogni potere politico. Quando le tensioni sociali, etniche o religiose dell’India hanno rischiato di distruggere l’armonia interna, il prelato ha apertamente chiesto al governo di proteggere i deboli e garantirne lo sviluppo, in modo da creare una società giusta e moderna. Ovviamente, la sua battaglia più sentita riguarda la libertà religiosa, in un’India sempre più intollerante nei confronti dei non indù.
 
Con tutto ciò, il prelato ha sempre spinto per il dialogo interreligioso: “Soltanto questo dialogo – dice – permetterà di eliminare ogni possibile causa di tensione e disaccordo fra i gruppi religiosi ed etnici che fanno parte dell’India. Il dialogo è vitale e fondamentale: come cattolici, dobbiamo celebrare la ricchezza del Verbo di Dio incarnato nella nostra vita, nelle famiglie e nella comunità. Questo aiuterà tutti”.
 
Proprio la chiarezza nel proclamare il Vangelo ne ha fatto un punto di riferimento nella società pluralistica indiana: “I valori evangelici devono permeare le nostre vite. Nel mondo, sempre più condizionato dalle urgenze della globalizzazione, è necessario un dialogo profondo che però non venga impoverito dal sincretismo. Invece, alla luce del proprio carisma, deve svilupparsi nel rispetto reciproco”.
 
Nell’aprile del 2007, il neo-cardinale ha lanciato la campagna “Salva i contadini, salva l’India”, un movimento nazionale a favore dei contadini oppressi dai debiti ed ignorati dalle amministrazioni locali. In quell’occasione, disse ad AsiaNews: “Le proposte agricole del primo ministro Singh non sono una soluzione per le piaghe dei nostri contadini. I suicidi a cui vengono costretti, che aumentano di giorno in giorno, sono una vergogna nazionale”.
 
La difesa della vita è un’altra delle priorità della Chiesa indiana, uno dei temi più sentiti dal card. Gracias: gli infanticidi femminili, lo sfruttamento dei minori, la malnutrizione delle classi meno abbienti sono problematiche che ha sempre cercato di portare all’attenzione nazionale, a cui ha dedicato gli sforzi suoi e delle varie comunità indiane che ha guidato.
 
Nella sua attività pastorale, l’arcivescovo di Mumbai si è caratterizzato per la sua vicinanza ai temi cari al Papa: l’unicità di Cristo, la proclamazione instancabile del Vangelo e l’affermazione della natura missionaria della Chiesa. Ai suoi sacerdoti, ha sempre ricordato l’importanza dell’evangelizzazione, dando grande impeto alla comunità religiosa della diocesi.
 
Come presidente della Commissione episcopale per le comunicazioni sociali, ha più volte incoraggiato i media e la loro missione, esortando i giornalisti ad essere la coscienza del mondo: “Oggi, la rivoluzione del mondo dei media influenza in profondità il linguaggio, le relazioni ed i rapporti sociali. La Chiesa non può ignorare questo fatto, e quindi i media cattolici hanno un ruolo profetico: parlare contro i nuovi falsi dei, materialismo, edonismo, consumismo e nazionalismo perverso”.
 
Mons. Gracias nasce a Mumbai la vigilia di Natale del 1944: in questa diocesi viene ordinato sacerdote il 20 dicembre del 1970. Viene nominato vescovo ausiliare di Mumbai nel 1997 da Giovanni Paolo II, che il 28 giugno del 2000 gli assegna la diocesi di Agra. Succede al card. Ivan Dias alla guida dell’arcidiocesi di Mumbai il 14 dicembre dello scorso anno. Verrà creato cardinale nel prossimo Concistoro, previsto per il 24 novembre.
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