18/07/2005, 00.00
IRAN - IRAQ
Invia ad un amico

Il premier iracheno Al Jafaari in visita di Stato in Iran

Al centro degli incontri il sostegno commerciale e militare alla ricostruzione e alla sicurezza.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Il premier iracheno Al Jafaari conclude oggi una visita di Stato a Teheran, dove è arrivato sabato 16 luglio. È il primo leader iracheno a visitare la Repubblica islamica, dopo che i rapporti fra i due Paesi si sono interrotti nel 1980 con lo scoppio della guerra fra l'Iraq di Saddam Hussein e l'Iran di Khomeini. La delegazione irachena è composta anche dal ministro degli Interni, Bayan Jabr, e da quello della Difesa, Saadoun Al Duleini. Tra gli interlocutori iraniani, l'ayatollah Ali Kamenei e il ministro della Difesa, Ali Shamkhani.

Al centro dei colloqui, la ricostruzione dell'Iraq e la sicurezza delle frontiere. L'Iran aiuterà Baghdad con l'esportazione di tecnologia, secondo il portavoce del ministero del Commercio di Teheran. Gli aiuti consistono, in particolare, nell'esportazione di tecnologia militare e nell'addestramento dell'esercito iracheno da parte di quello iraniano per frenare infiltrazioni terroriste alle frontiere. Tra i beni destinati a Baghdad, anche 300 milioni di dollari di farina. Il Fondo iraniano per l'Esportazione provvederà a finanziare gli esportatori iraniani.

Dalla caduta di Saddam Hussein molti osservatori hanno puntato il dito contro l'Iran, sospettato di sostenere il terrorismo in Irak e di permettere il tranquillo passaggio di uomini e mezzi usati dai terroristi. In passato l'Iran è stato accusato di sostenere la rivolta del giovane Moqtada al Al Sadr. La visita coincide con il più grave attentato in Iraq dallo scorso febbraio: circa 100 persone sono morte sabato sera in un attacco incendiario presso la moschea sciita di Mussayyib. Negli ultimi giorni a Baghdad e in altre località ci sono stati attentati sanguinosi presso moschee sciite e sunnite. Due persone sono morte la sera del 12 luglio in un attentato kamikaze contro una moschea sunnita a Jalowla, città irachena al confine con l'Iran. Ieri sono esplose quattro autobombe, tre a Baghdad e una a Mahmoudiya, uccidendo 22 persone.

I terroristi mirano ad uno sbriciolamento dell'unità del Paese dopo le elezioni, e dopo il reintegro dei sunniti all'interno del parlamento.

Argomento chiave dei colloqui di Al Jafaari in Iran è la sicurezza. La mancanza di sicurezza è l'obiettivo principale della recrudescenza terroristica in Iraq e l'ostacolo principale alla ricostruzione e agli investimenti economici stranieri. È anche al centro dell'incontro di domani, a Istanbul, fra i ministri degli interni dei Paesi vicini all'Iraq. Fra questi, il ministro iraniano degli Interni, Abdolvahed Mousavi Lari. Verrà discussa la proposta del ministro iracheno Bayane Baqer Soulagh di concludere un accordo antiterrorismo fra Turchia, Iraq, Bahrein, Arabia Saudita, Kuwait, Egitto Siria, Iran e Giordania.

Intanto ieri, a Baghdad il Tribunale Speciale per l'Irak ha formalizzato la prima accusa a Saddam Hussein per l'eccidio nel villaggio sciita di Dujalil nel 1982. L'inizio del processo è previsto per agosto.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Baghdad invita Siria e Iran a discutere di sicurezza
03/02/2007
Conclusa la storica visita del ministro degli esteri iraniano in Iraq
19/05/2005
Vescovo di Baghdad: "Condivido il vostro dolore, ma restate fermi contro il terrorismo"
09/09/2004
Alla Camera Usa: pochi progressi per la sicurezza in Iraq
13/07/2007
Sondaggio: alla vigilia delle elezioni, il 60% degli iracheni ottimista per il futuro
12/12/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”