20/03/2013, 00.00
TAIWAN-CINA-VATICANO
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Il presidente di Taiwan dal papa: un successo, ma con cautela

di Xin Yage
I media taiwanesi danno molto risalto alla partecipazione di Ma Ying-jeou alla messa di papa Francesco e all'incontro personale con lui. Nessun accordo previo fra Taipei e Pechino per questa visita a Roma. L'incontro con la Merkel e con Biden. Ma senza offendere la Cina.

Taipei (AsiaNews) - La partecipazione del presidente di Taiwan Ma Ying-jeou (馬英九) e della first lady Christine Chow (周美青) alla messa di inaugurazione di papa Francesco in piazza San Pietro è vista come un successo che richiede anche molta cautela.

A Taiwan tutti i telegiornali da alcuni giorni avevano già annunciato con enfasi la notizia della presenza del presidente alla messa papale. Ieri nei telegiornali del pomeriggio e della serata le tv hanno trasmesso immagini in diretta con il presidente Ma seduto in prima fila durante la cerimonia.

Dopo la messa, quando papa Francesco ha ricevuto i rappresentanti degli Stati, Ma ha avuto l'occasione di vivere il primo incontro tra un papa e un presidente taiwanese.

Il presidente e la moglie erano arrivati a Roma il 17 marzo, e si sono presentati  il 19 alla messa in Vaticano, che è l'unico Stato europeo ad avere relazioni diplomatiche con Taiwan. L'isola ha piene relazioni diplomatiche con soli 23 Stati nel mondo, anche se i taiwanesi possono attualmente viaggiare in 114 stati senza aver bisogno del visto.

Ma Ying-jeou ha affermato che nelle poche parole scambiate con il papa, ha potuto congratularsi con lui ed  esprimere la sua gratitudine per tutto quello che la Chiesa fa per Taiwan. Nei giorni precedenti il presidente aveva affermato che lui stesso proviene da una famiglia cattolica e quando era bambino frequentava spesso con la nonna la parrocchia del distretto di Wanhua (萬華) a Taipei.

Egli ha sottolineato che la Chiesa ha sempre dato un grande aiuto a Taiwan, "personalmente, quando ero universitario ho imparato francese e inglese grazie ad una suora e a un prete cattolico", inoltre tutto il lavoro umanitario per i disabili e i poveri fatto dalle istituzioni cattoliche sull'isola" è noto a tutti i taiwanesi".

Un tema delicato riguarda invece il fatto che nei giorni scorsi Pechino aveva affermato che la Santa Sede deve "tagliare i rapporti diplomatici con Taiwan". In questi anni l'azione politica del governo di Ma Ying-jeou con Pechino è stata di grande collaborazione e di allentamento delle tensioni che si erano create nei decenni precedenti. Sia Taipei che Pechino vogliono continuare su questa linea che porta vantaggi e sviluppo ad entrambe le parti. La viceministro degli Esteri Shih Yea-ping (史亞平) ha affermato che non ci sono stati contatti previ tra Taipei e Pechino per quanto concerne il viaggio di Ma Ying-jeou a Roma.

Garfie Li (李佳霏), portavoce del presidente, ricorda che il 18 marzo mattina, durante la visita all'ambasciata taiwanese presso la Santa Sede, Ma Ying-jeou ha affermato che le reazioni da parte del governo cinese, "secondo alcuni" sono state meno dure rispetto al passato;  però ha sottolineato come ogni richiamo proveniente dalla dirigenza cinese "non deve essere preso alla leggera" e che Taiwan deve sempre essere prudente nelle sue relazioni con il continente in maniera costruttiva. In questo senso ha esplicitamente ricordato le  "tre linee di difesa nazionale" (三道防線維護國家安全): relazioni istituzionalizzate con la Cina (將兩岸關係制度化), soft power (臺灣必須透過經濟與外交) e sostegno internazionale (透過外交與國防的結合).

Ieri, nei telegiornali della tarda serata, il portavoce del Ministero degli Esteri, Calvin Ho (何震寰) ha sottolineato che la possibilità di partecipare alla messa di inaugurazione del pontificato, è stata anche l'occasione per Ma Ying-jeou di incontrare molti diplomatici e capi di Stato stranieri durante i giorni del suo soggiorno a Roma, vivendo in hotel con altri leaders. Oltre sull'incontro faccia a faccia con papa Francesco, le immagini televisive della notte si soffermavano soprattutto, anche su Ma Ying-jeou e la moglie mentre parlavano con Angela Merkel e con il vicepresidente americano Joe Biden.

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