20/01/2011, 00.00
VIETNAM
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Il superiore dei redentoristi: anche in Vietnam la libertà religiosa è base di tutti i diritti

di J.B. Vu
Intervistato da AsiaNews, padre Thanh racconta l’impegno dei religiosi per l’evangelizzazione, l’aiuto ai poveri e ai disabili, l’educazione dei bambini. Per costruire la pace nella giustizia e nella verità.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – “Alcune congregazioni religiose mi hanno invitato a celebrare la messa, ma le autorità pubbliche non me lo hanno permesse e perfino qualche esponente della Conferenza episcopale mi guarda come un ‘con hui’, un lebbroso”. Lo dice in una intervista ad AsiaNews padre Vincent Pham Trung Thanh (nella foto), superiore provinciale dei Redentoristi, ordine religioso presente in Vietnam dal 1924, che uniscono l’annuncio del Vangelo alla difesa dei diritti umani e in particolare della libertà religiosa.
 
Da sempre fortemente impegnati nella evangelizzazione, con l’attuale provinciale i religiosi fanno del loro meglio per mantenere e sviluppare l’azione missionaria nelle zone dove erano presenti prima dell’unificazione, nel 1975. Dagli anni ’90, in particolare, hanno organizzato attività pastorali, caritatevoli e sociali nel distretto di Can Gio, zona veramente povera e dimenticata, nei dintorni di Ho Chi Minh City.
 
I redentoristi sono là dal 1991. Vi hanno realizzato la sede per l’assistenza sanitaria gratuita, in collaborazione con la locale Croce Rossa. I religiosi si occupano di anziani, orfani e bambini abbandonati. Le scuole per disabili sono state create nel 1992 e centinaia di bambini sono stati seguiti e aiutati in centri di aiuto fondati sulla comunità.
 
Anche altrove, centinaia di bambini bisognosi e di giovani sono stati aiutati ad andare a scuola per studiare o seguire corsi professionali, in comunità povere come Can Gio, An Nghia, An Thoi Dong del distretto di Can Gio. Attività missionarie sono state svolte a Hanoi, Ho Chi Minh City e gli Altopiani per le minoranze etniche. . “Gia lang priest” Tin (padre Tin) e I religiosi dell’ordine hanno lavorato a Pleiku con la popolazione maggioritaria e hanno battezzato decine di migliaia di persone.
 
“Lavorano - dice ancora padre Than – per il bene di tutta la popolazione, pregano e vivono per il servizio del Vangelo; invitano alla riconcliazione tra i gruppi sociali e al rispetto della giustizia e della verità”
 
“Io vivo e offro il mio servizio ai fedeli secondo l’insegnamento di papa Benedetto XVI; Cerchiamo di andare avanti in un contesto difficile, di costruire pace, rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa. Così oggi ho deciso di raccontare ad AsiaNews le mie preoccupazioni. Mi addolora subire discriminazioni, ma ripongo sempre la mia fiducia in Dio e nella Chiesa, per servire i mieri fratelli e le mie sorelle”.
 
“Sono segretario del Comitato per l’arte sacra della Conferenza episcopale e lavoro per la realizzazione del Santuario nazionale di La Vang. Sono testimone di come centinaia di migliaia di persone, cattoliche e non cattoliche, vanno da Nostra Signora di La Vang a chiedere aiuto per la salute, la felicità familiare, l’educazione dei bambini, la serenità e la sicurezza nella loro vita, l’aiuto materiale e spirituale. La costruzione comincerà con la fine del giubileo, avvenuta il 6 gennaio, che ha celebrato il 350mo anniversario della Chiesa in Vietnam e il 50mo della sua gerarchia”
 
Padre Thanh, infine, parla del messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace: “la libertà religiosa non è un patrimonio solo dei credenti, ma dell’intera famiglia umana. E’ un elemnto essenziale di uno Stato democratico: non può essere negata senza violare allo stesso tempo tutti I diritti e le libertà fondamentali, perchè ne è la sintesi e il fondamento. E’ la cartina di tornasole per il rispetto di tutti gli altri diritti umani. Mentre favorisce l’esercizio di tutte le nostre facoltà più umane, crea le premesse necessarie per il raggiungimento di uno sviluppo integralw che riguarda l’intera persona in ogni sua singola dimensione”.
 
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