13/12/2012, 00.00
CINA
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Il tè verde cinese avvelenato da pesticidi

Il Giappone richiama 400mila confezioni di Oolong – una delle bevande più famose e caratteristiche dell’intera produzione alimentare cinese – dopo aver trovato pesticidi nelle foglie. Nell’occhio del ciclone anche il Moutai, liquore pregiato e carissimo: almeno due ditte lo producono con troppo ftalato, rischioso per la salute. Il governo cerca nuove leggi per fermare le alterazioni chimiche nella produzione alimentare, ma per ora senza successo.

Pechino (AsiaNews) - Gli scandali alimentari che hanno colpito negli anni la Cina sono arrivati a demolire anche uno dei prodotti più tipici e preziosi del Paese: il tè verde Oolong. Un'azienda alimentare con base in Giappone, grande consumatrice della bevanda, è stata infatti costretta a richiamare circa 400mila confezioni di tè importato dalla Cina dopo che i test di rito sul contenuto delle bustine ha rivelato la presenza di pesticidi a livelli troppo elevati.

La Ito En, azienda alimentare giapponese, ha confermato l'accaduto e ha spiegato per bocca di un portavoce che "dopo la denuncia di un'altra azienda giapponese, che lo scorso mese ha trovato delle tracce di veleno nel tè cinese, abbiamo deciso per i test. Tuttavia voglio sottolineare che non ci sono immediati rischi per la salute, e fino a ora non abbiamo ricevuto reclami da parte dei consumatori".

Il funzionario ha voluto aggiungere che "il tè ha passato tutti i test cinesi". Ma questo non vuol dire molto, data la recente fila di scandali legati alla sicurezza alimentare che hanno colpito il Paese di Mezzo negli ultimi anni. Nel 2008 si è verificato il caso peggiore: la melamina, agente chimico industriale, venne usata per migliorare la produzione di prodotti caseari fra cui il latte per neonati. Almeno 300mila bambini vennero avvelenati, e sei persero la vita.

L'ultimo caso in ordine di tempo riguarda invece il Moutai, uno dei liquori più famosi (e più cari) del Paese. Una delle marche migliori della Cina, la Kweichow, è finita nell'occhio del ciclone dopo che un'inchiesta del ministero della Salute ha trovato livelli di ftalato (un prodotto industriale che plastifica) maggiori di quelli consentiti. Stesso problema anche per la Jiugui Liquor, altra ditta celebre per la sua "qualità".

Per rispondere alla crescente ondata di sdegno popolare, che su internet monta di giorno in giorno, il governo sta cercando di imporre dei nuovi standard di produzione e di controllo qualità. Per ora le autorità hanno annunciato una serie di ispezioni nelle fabbriche alimentari, ma la bozza dei nuovi standard rimane per ora un mistero.

 

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