04/06/2007, 00.00
INDIA - STATI UNITI
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"Importanti progressi" ma ancora un rinvio per l’accordo sul nucleare

I tre giorni di colloqui a New Delhi non hanno risolto tutti i contrasti per la cessione di materiale nucleare e tecnologia. Gli Stati Uniti vogliono poter controllare cosa Delhi farà con il materiale fissile, ma questa non vuole intromissioni straniere.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Ancora rinviato l’accordo tra India e Stati Uniti per la cooperazione nucleare. Entrambi i Paesi rimangono ottimisti per l’esito finale, della ricerca di un accordo voluto da New Delhi per soddisfare la fame di energia e da Washington per avere un importante alleato nell’Asia emergente.

Al termine dei tre giorni di colloqui a New Delhi, il ministro indiano degli Esteri Shiv Shankar Menon ha detto che ci sono stati “importanti progressi” ma che permangono problemi. Anche il sottosegretario di Stato Usa per gli Affari politici, Nicholas Burns, ha definito “utili” gli incontri ma confermato che “rimane da fare molto lavoro”, seppure precisando che “un accordo finale è con certezza nell’interesse di entrambi i governi”. I governanti dei due Paesi potranno vedersi in Germania questa settimana all’incontro del G8.

L’India, affamata d’energia e povera di carburante fossile, vuole ottenere materiale fissile e tecnologia dagli Stati Uniti per sviluppare energia nucleare a fini civili. Ma Washington chiede che il Paese apra gli stabilimenti alle ispezioni internazionali, finora non ammesse dato che New Delhi non aderisce al Trattato per la non proliferazione nucleare. Esperti osservano che gli Usa vogliono che l’India non rigeneri materiale già utilizzato e non effettui nuovi test di armi nucleari, mentre Delhi rifiuta qualsiasi limitazione alla sua sovranità. L’accordo di principio è stato concluso nel marzo 2006 durante la visita del presidente Usa George W. Bush in India, ma ancora sono in discussione importanti dettagli.

I due governi subiscono pressioni interne contrarie ad alcuna ulteriore concessione. Negli Usa i critici osservano che l’accordo potrebbe incoraggiare lo sviluppo di armi nucleari e che sarebbe un segnale di debolezza verso Paesi come l’Iran, alle cui ambizioni nucleari gli Usa si oppongono.

Ma analisti ritengono molto importante la cooperazione tra Stati Uniti e India, potenza mondiale emergente che può contrastare l’espansione economica e politica della Cina. Osservano che il Paese ha comunque bisogno di energia che potrebbe altrimenti ottenere da Teheran anche realizzando l’oleodotto Iran-Pakistan-India avversato dagli Stati Uniti. Un recente rapporto dell’Organizzazione nazionale del lavoro preparato per l’Associazione delle Nazioni del sud est dell’Asia (Asean) indica la funzione trainante di Cina e India per la regione, per la rapida crescita della produttività del loro lavoro (cresciuta del 63,4% e del 26,9% rispetto al 15,5% medio della zona), per l’aumento costante dei finanziamenti esteri, per la continua adozione di nuove tecnologie.

L’India ha 14 reattori già funzionanti per operazioni commerciali e 9 in costruzione. L’energia nucleare fornisce circa il 3% dell’elettricità, ma si vuole arrivare al 25% per il 2050. Il Paese ha scarsi giacimenti di uranio ma circa il 25% del torio del mondo.

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