12/10/2005, 00.00
CINA
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In Cina "bagarini" per la visita medica

Davanti agli ospedali file lunghe oltre 1 giorno e c'è chi vende i posti a prezzi esosi. Il governo punirà questa attività. Ma aumenta la mortalità infantile ed è difficile prevenire epidemie.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo cinese dichiara guerra ai bagarini che vendono le prenotazioni alle visite mediche. Per una visita specialistica al prestigioso Peking Union Medical College Hospital si può aspettare tutta la notte in fila e pagare 9 o 14 yuan (1,1 o 1,7 dollari Usa), secondo lo specialista richiesto. Oppure rivolgersi a chi "vende" la prenotazione per 200 o 300 yuan. Una fila "normale" può durare 24 ore, ma si arriva a 36 ore. I bagarini si mettono in fila per primi e vendono il posto.

La minoranza di cinesi privilegiati che gode dell'assistenza medica gratuita (circa il 15% tra cui 130 milioni di impiegati delle città), riceve visite specialistiche nei migliori ospedali delle grandi città. Al Peking Union vengono svolte circa 7 mila visite al giorno. Ma oltre 200 milioni di pazienti si recano nei principali ospedali perché hanno i migliori medici. Alcuni specialisti fanno non più di 8 visite al giorno e per vederli occorre essere tra i primi della fila. Chi viene da fuori città vuole venire visitato subito e tornare via. Per cui prolifera il "mestiere" di fare la fila per poi vendere il "posto". Il prezzo dipende da quanto l'ospedale è rinomato e la fila più lunga.

Il ministro della Sanità e quello della Sicurezza pubblica, l'Amministrazione statale della medicina tradizionale cinese e l'Amministrazione statale per l'industria e il commercio, l'8 ottobre hanno dichiarato insieme che i bagarini saranno puniti. La polizia vigilerà, specie negli ospedali dove il fenomeno è maggiore. Viene indicata la "principale priorità per tutti gli ospedali" di adottare modalità semplificate per le visite mediche. Ma non viene spiegato come.

Medici e pazienti osservano che per stroncare il fenomeno sarebbe sufficiente eliminare le file fuori dell'ospedale, con una migliore organizzazione degli appuntamenti. Negli anni scorsi era stato annunciato che gli abitanti di Guangzhou potevano prenotare la visita medica tramite internet. Ma non è stato poi spiegato perché l'iniziativa non si sia affermata.

Secondo gli esperti, le carenze del sistema sanitario sono correlate con il boom economico. L'istituzione di presidi sanitari nelle campagne, tramite i "dottori a piedi scalzi", in una generazione aveva consentito sensibili miglioramenti e portato l'aspettativa di vita da 35 a 68 anni. Le riforme degli anni '70 hanno portato al taglio delle spese per la sanità, trasformata in un settore che deve produrre guadagno per auto finanziarsi invece che un servizio sociale essenziale. Molti ritengono che un'assistenza sanitaria a basso costo sia la prima richiesta della popolazione, più della libertà, dell'eliminazione della corruzione e della lotta all'inquinamento. L'esasperazione per questo sistema è una delle principali cause delle oltre 74 mila proteste pubbliche avvenute nel 2004. Anche se l'economia galoppa, nella campagne risulta in aumento la mortalità infantile e si diffondono malattie che erano ritenute ormai sotto controllo, come la "febbre delle lumache".

Ma il sistema è criticato anche da esperti internazionali, che temono possa favorire il propagarsi di gravi epidemie come l'influenza aviaria. "Riguardo alle malattie infettive e alle minacce biologiche – dice Henk Bekedam, responsabile dell'Organizzazione mondiale della sanità in Cina – dobbiamo capire che il sistema [mondiale] è forte quanto il suo anello più debole. Le malattie non conoscono confini, se ci sono Paesi più deboli occorre che ci aiutiamo a vicenda".

"La sanità pubblica – dice Lei Hachao, capo dell'ufficio studi politici del ministero – è un importante indicatore della credibilità del governo e del Partito comunista". (PB)

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