02/11/2005, 00.00
Pakistan
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In Kashmir "oltre 50 mila orfani e nuovi disabili" a causa del terremoto

La Caritas pakistana lancia l'allarme: "Bisogna aiutare i bambini sopravvissuti al terremoto a superare i traumi psicologici" ed a "convivere con l'infermità che li ha colpiti".

Islamabad (AsiaNews) – Il terremoto che l'8 ottobre ha colpito il Kashmir indo-pakistano ha prodotto "un numero inestimabile di bambini ed adulti disabili" oltre a "circa 50 mila orfani o bambini separati dalle famiglie". La Caritas pakistana lancia l'allarme sulla condizione dei sopravvissuti al sisma che ha ucciso 55 mila persone - quasi la metà sotto i 10 anni – che ora "hanno bisogno di aiuto fisico e mentale per continuare a vivere".  

Andreas Fabricius, membro della Caritas tedesca che guida i soccorsi medici nella zona, sottolinea che "questi piccoli sono tutti traumatizzati. Dobbiamo provvedere alla loro salute fisica e mentale prima che sia troppo tardi". Il medico guida un'equipe di primo soccorso: "Fino ad ora – racconta – abbiamo vaccinato i sopravvissuti con i sieri forniti dal ministero pakistano per la Salute e dall'Organizzazione mondiale della sanità contro tetano, morbillo, epatite A e poliomielite". "I nostri sforzi – continua – ora si devono concentrare sul recupero psicologico".

Fabricius spiega che "le quasi mille scosse di assestamento, di magnitudo compresa fra i 4 ed i 6 gradi Richter, che hanno colpito la zona in 3 settimana ci tengono svegli tutte le notti e tengono alta la paura dei sopravvissuti: non è facile parlare di recupero psichico in queste condizioni".  

Per i soccorritori "bisogna pensare anche ai 77 mila feriti": molti "rimarranno disabili o menomati per tutta la vita". "Molti fra adulti e bambini hanno bisogno di protesi – sottolinea Fabricius – ma questo significa che bisogna insegnare loro come tenerle pulite, come montarle e come viverci insieme". "Bisogna che imparino anche – aggiunge – ad abituarsi ad un ruolo sociale del tutto diverso dal precedente".

La Caritas pakistana ha ricevuto fino ad ora l'aiuto di molte Ong: Cordaid, gruppo olandese, ha inviato una ginecologa, Sabra Bano, per aiutare le moltissime donne che hanno riportato traumi. Oltre a lei, vi sono dottori, infermiere, un chirurgo, un anestesista ed un chirurgo plastico. L'Ong cattolica ha distribuito 1.571 tende, 2.627 coperte e 2.115 kit per il primo soccorso e l'igiene e continua a smistare il materiale che arriva dai donatori di tutto il mondo.

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