10/11/2015, 00.00
RUSSIA - SIRIA
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In attesa di Vienna 2, a Mosca arriva il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia e tutto l’Oriente

di Nina Achmatova
Mar Ignazio Efrem II: intervento militare russo ha dato speranza al popolo siriano; ora si proceda con i negoziati. Il leader religioso è in visita in Russia fino al 13 novembre: incontrerà sia il Patriarca Kirill che il ministro degli Esteri Lavrov.

Mosca (AsiaNews) – L’allarme sull’esodo dei cristiani dalla Siria e un appello agli Usa e ai loro alleati per fermare il finanziamento ai gruppi terroristi che stanno costringendo i cristiani a fuggire dalla guerra verso l’Europa. È quanto emerso dalla conferenza stampa, il 9 novembre a Mosca, del Patriarca siro-ortodosso di Antiochia e tutto l’Oriente, Ignazio Efrem II, arrivato in Russia per la sua prima visita che terminerà il 13 novembre.

A suo dire, in cinque anni, hanno lasciato la Siria il 30% dei cristiani: “Alcuni sono fuggiti nei Paesi vicini e altri in Europa. Si tratta di una situazione molto allarmante. Scappano dal terrorismo, da chi prova a privarle della loro casa, da chi cerca di cambiare il loro modo di vita”.

Il Patriarca siro-ortodosso (che nel suo viaggio a Mosca incontrerà il primate ortodosso russo Kirill, ma anche il ministro degli Esteri Serghei Lavrov) ha poi invitato gli “Stati Uniti e le altre potenze mondiali a fermare il flusso di finanziamenti alle organizzazioni terroristiche e gruppi estremisti”, che costringono i siriani a scappare in Europa.

“Riconosco che la Siria ha bisogno di riforme, di un sistema che vada a beneficio di tutto il popolo, ma non a questo prezzo, il prezzo della distruzione della Siria e del suo popolo”, ha poi dichiarato Ignazio Efrem II.

Il leader religioso ha poi dichiarato il suo appoggio all’intervento militare della Russia, con raid aerei, a fianco del regime di Bashar al Assad contro lo Stato islamico. “Crediamo che l’intervento della Russia con operazioni militari porterà speranza a tutto il popolo siriano – ha detto – come crediamo anche che il ruolo della Russia in Siria è un ruolo di pacificatore e l’obiettivo finale degli sforzi russi nella regione è quello di riportare la pace per tutto il popolo”.

Il Patriarca ha poi auspicato che “il risultato di questo sforzi sia che le parti in conflitto riescano a sedersi al tavolo dei negoziati e trovare una soluzione politica alla crisi”.

La diplomazia dei Paesi coinvolti nei colloqui sulla Siria si dovrebbe riunire per l’annunciato secondo vertice internazionale a Vienna anche con la partecipazione dell’Iran. Le date che circolano per l’incontro sono quelle del 12 e del 14 novembre. Obiettivo primario del prossimo summit dovrebbe essere, secondo Teheran e Mosca, quello di stilare una lista congiunta dei "gruppi terroristici" presenti nel Paese e di individuare i rappresentanti dell’opposizione siriana che possano avviare il dialogo politico con il governo attuale. 


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