22/09/2004, 00.00
MEDIO ORIENTE
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In calo il mercato delle armi nella regione che ne compra di più

Ma il Medio Oriente resta il maggior mercato del mondo: in 8 anni acquisti per 59 miliardi di dollari

Beirut (AsiaNews/DS) - Quando si parla di commercio in Medio Oriente, il pensiero corre subito al petrolio, ma c'è anche, e floridissimo, quello delle armi. Si dice che l'instabilità è il maggior fattore che spinge all'acquisto di armi e che coloro che producono armi amano l'instabilità. Per questo non stupisce che un rapporto sul commercio di armi convenzionali indica il Medio Oriente come il più grande mercato, La regione tra il 1996 ed il 2003 ne ha acquistato per quasi 59 miliardi di dollari, ma dal 2001 il mercato è stabile o in leggero declino. Tendenza che nel breve termine dovrebbe continuare.

Il rapporto indica che nel periodo in esame, gli Stati Uniti hanno dominato il mercato delle armi vendute al Medio Oriente, con il 59,6% del valore totale, pari a 34,9 miliardi di dollari, seguiti dalla Francia con 7,4 miliardi, pari al 12,6%.

Il maggior fattore di crescita per gli accordi per la vendita di armi ai Paesi mediorientali è stato la crisi del Golfo, tra agosto 1990 e  febbraio 1991. La crisi, culminata con la "Tempesta nel deserto" ha creato nuova domanda da parte di alcuni acquirenti-chiave, come l'Arabia saudita, il Kuwait, gli Emirati arabi e gli altri Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, per una varietà di sistemi d'arma avanzati. Egitto ed Israele, intanto, hanno continuato la loro modernizzazione ed hanno incrementato gli acquisti di armi dagli Usa.

Secondo il rapporto  del Congressional Research Service (CRS), presentato al Congresso degli Usa lo scorso agosto, la maggior domanda di armi da parte dei Paesi del Golfo non è stata motivata solo dall'aggressione irachena contro il Kuwait: essa è ormai anche un riflesso della percezione dell'Iran come una potenziale minaccia.

Il leggero declino nell'acquisto di armi, in un mercato che resta il maggiore del mondo sviluppato, si vede, ad esempio per l'Arabia Saudita, maggior acquirente di armi nella regione. Nel periodo tra il 1996 ed il 1999 gli accordi per acquisto di armi erano valutati in 6 miliardi di dollari. Ma sono stati solo di 3,4 miliardi per il periodo 2000-2003, con un calo di oltre il 43%.

Il maggior fornitore di armi all'Arabia Saudita sono gli Usa, con un conto di 7,3 miliardi di dollari tra il 1996 ed il 2003 (77%).

Per giunta, nel periodo 1996-1999 il mercato delle armi in Medio Oriente ha rappresentato all'incirca il 44% del valore totale di tutti gli accordi per il commercio  di armi nei Paesi sviluppati (34,1 miliardi), collocandolo al primo posto davanti all'Asia, che ha il secondo (36,8% di questi accordi). Nondimeno, durante il periodo 2000-2003 il Medio Oriente ha contato per il 37% di tutti questi accordi, collocandosi secondo dopo l'Asia nei contratti per armi con il mondo sviluppato. E' una diminuzione del 28%.

Questo andamento non trova conferma negli Emirati arabi uniti che hanno continuato ad incrementare i loro acquisti di armi, passati da 7,6 miliardi negli anni 1996-1999 a 8,1 miliardi nel periodo 2000-2003. Negli 8 anni tra il 1996 ed il 2003 gli Emirati hanno guidato gli acquisti di armi con il 10,4% degli accordi per il trasferimento di armi di tutto il mondo sviluppato, tanto da far dire a Jeremy Binny, del Jane's di Londra che "ci sono dubbi che abbiano gli operatori capaci di utilizzare tutte le armi che hanno comprato". Hanno, spiega Binny, Apaches, F-16s, carri armati francesi e da ultimo hanno pesantemente equipaggiato la flotta. In questo periodo, in modo significativo, hanno anche cambiato i loro fornitori di armi dall'Europa agli Usa: tra il 1996 e il 1999 avevano acquistato per 6,1 miliardi di dollari (80% del totale di 7,6 miliardi) dai maggiori fornitori europei (Francia, Gran Bretagna, Germania, Italia) mentre dagli Usa solo per 200 milioni. Tra il 2002 e il 2003 il Paese ha acquistato armi per 7,1 miliardi (87%) dagli Usa mentre ha speso solo 300 milioni con i fornitori europei. Hanno anche acquistato per un valore di 400 milioni dalla Russia nei periodi 1996-1999 e 2000-2003

L'Egitto che si colloca terzo tra i maggiori acquirenti tra il 1996 e il 2003 nel mondo sviluppato e terzo, nello stesso periodo, nel Medio Oriente, ha completato gli acquisti di armi raggiungendo 13,6 miliardi, ad appena 100 milioni dal secondo posto,  occupato dalla Cina. Il caso egiziano è particolare, da quando il Paese utilizza l'aiuto militare statunitense, dopo l'accordo di pace con Israele. "Ogni anno, infatti – spiega Binny - l'Egitto riceve circa 2 miliardi di crediti americano, con i quali può comprare solo armamenti statunitensi. E' una sorta di aiuto indiretto alle fabbriche di armi americane che spinge anche il governo americano ha stringere legami più forti con Paesi strategici. E l'Egitto – aggiunge – usa i crediti rapidamente, perché il suo governo non sa per quanto tempo ancora gli Usa forniranno questo sussidio militare".

Il terzo maggior acquirente di armi della regione è indubbiamente Israele, che ha raggiunto i 9,9 miliardi di dollari durante gli otto anni del periodo in esame. Israele gode di un accordo militare con gli Usa analogo a quello egiziano e questo è il motivo per il quale lo Stato ebraico fa negli Usa il 94% di tutti i suoi acquisti.

Per il periodo 2000-2003 i principali acquirenti di armi russe sono stati l'Algeria, gli Emirati arabi e lo Yemen, ciascuno con 400 milioni di dollari, l'Egitto con 300 milioni, Iran e Siria con 200 milioni ciascuno.

I principali acquirenti di armi dalla Cina sono Egitto e Kuwait, con 200 milioni per uno, l'Iran e lo Yemen con 100 milioni.

I principali acquirenti di armi dai quattro maggiori fornitori dell'Europa occidentale, come gruppo, sono l'Arabia Saudita (500 milioni di dollari); l'Oman e gli Emirati (300 milioni ciascuno). I principali acquirenti di armi da tutti gli altri fornitori europei sono gli Emirati (300 milioni) e l'Arabia Saudita (200 milioni). I principali acquirenti di armi da tutti gli altri fornitori nel loro insieme sono la Libia (300 milioni) e Kuwait e Giordania con 200 milioni ciascuno.

Tra il 1996 ed il 2003 la Russia ha consegnato 70 carri e semoventi, 150 autoblindati  (Armored Personnel Carriers and armored cars), 30 aerei supersonici da combattimento, 50 elicotteri, 880 missili terra-aria e 30 missili antinave. Gli Usa hanno fornito 276 carri e semoventi, 46 blindati, 26 aerei supersonici da combattimento, 14 elicotteri, 374 missili terra-aria e 63 missili antinave. La Cina 40 blindati, un battello missilistico e 20 missili antinave. I 4 maggiori fornitori dell'Europa occidentale, insieme, hanno consegnato 290 carri e semoventi, 4 navi e 27 battelli da combattimento, 4 battelli missilistici, un sottomarino, 30 elicotteri e 90 missili antinave. Tutti gli altri europei insieme hanno fornito 420 carri e semoventi, 220 blindati, 1 nave e 9 battelli da combattimento, 20 aerei supersonici da combattimento e 380 missili terra-aria. Tutti gli altri paesi hanno venduto 120 blindati, 48 battelli da combattimento, 20 elicotteri, 20 missili terra-aria e 20 missili antinave.

 

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