15/09/2020, 12.56
BANGLADESH
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In memoria di p. Richard W. Timm, grande missionario zoologo

di Sumon Corraya

Il sacerdote dell’Holy Cross è stato missionario in Bangladesh per 71 anni. È morto quattro giorni fa all’età di 97 anni. Ha scoperto almeno 250 tipi di nematodi. Impegnato nell’educazione, nella scienza, nell’impegno per i poveri e per i diritti umani. Nel 1987 ha ricevuto il Premio Ramon Magsaysay, il Nobel asiatico.

Dhaka (AsiaNews) – Lo scorso 11 settembre, al campus dell’università di Notre Dame (Indiana, Usa), all’età di 97 anni, è morto p. Richard W. Timm, missionario dell’istituto dell’Holy Cross.

In Bangladesh p. Timm era una leggenda, uno zoologo di fama internazionale, che ha scoperto almeno 250 specie di nematodi [tipi di vermi che si trovano in terreni umidi o nelle acque]. Da amico del Paese, egli è stato educatore, autore di molti libri e pubblicazioni, impegnato nello sviluppo sociale, vincitore del premio Magsaysay (il cosiddetto “Nobel asiatico”).

P. James C. Cruze, superior dell’Holy Cross, lo ricorda: “E’ stato un grande amico del Bangladesh, che ha amato la gente di questa terra. Non ha ricevuto alcun riconoscimento dal governo, ma i cattolici bangladeshi lo hanno molto amato”.

P. Timm è nato a Michigan City il 2 marzo 1923 ed è stato ordinato sacerdote nel 1949. Dopo aver completato gli studi – compresa una laurea alla Catholic University di Washington DC, è arrivato a Dhaka nel novembre del 1952, per lavorare all’interno del Notre Dame College. Da subito egli ha aperto un dipartimento di Scienza e poco dopo un “Club del dibattito”. Il suo scopo era di aiutare gli studenti ad assimilare il conoscere attraverso il dibattito. In seguito ha anche aperto un “Club della scienza”. Il suo volume sulla biologia è stato usato nel Paese per molti anni. Per il suo contributo alla guerra di liberazione del Bangladesh, gli è stata data un’onorificenza. Ha scoperto almeno 250 tipi di nematodi. Fra questi il nematode timmia parva marino, che prende il nome da lui.

Da zoologo ha speso la maggior parte del suo tempo in laboratorio. Ma dopo il grande ciclone del 1970 e la guerra di liberazione del 1971, ha lasciato tutto per dedicarsi al lavoro di aiuto e ricostruzione. Ha speso molti mesi nell’isola di Manpura per salvare vite umane immerse nella povertà e nell’abbandono. Questo periodo gli ha cambiato la vita. Tornato a Dhaka, non è più ritornato al suo ruolo educativo nel college, ma si è impegnato nella Caritas Bangladesh e in Giustizia e Pace, sostenendo i diritti umani.

Comprendendo la necessità do organizzazioni non governative, egli ha formato un’associazione, la Association of Development Agencies in Bangladesh (Adab). Per sostenere i diritti umani della popolazione, ha organizzato un Coordinating Council for Human Rights in Bangladesh (Cchrb). Le sue opinioni e articoli erano pubblicati in Bangladesh e in altri Paesi. Per tutto questo impegno, nel 1987, egli ha ricevuto il Premio Ramon Magsaysay.

I suoi confratelli lo ricordano come un uomo dalla fede forte e un bravo prete cattolico, che ha servito il Bangladesh e la Chiesa per 71 anni.

Per tutta la sua permanenza nel Paese egli ha editato sempre la “Lettera da Dhaka (Dhaka Letter)”. È stato anche storico, scrittore di cronache del suo istituto e direttore spirituale. Uno degli edifici del Notre Dame College è stato ribattezzato col suo nome.

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