11/04/2007, 00.00
KIRGHIZISTAN
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In migliaia marciano chiedendo le dimissioni di Bakiyev

Grande adesione alla marcia a Bishkek contro il presidente. L’opposizione lo accusa di non avere mantenuto le promesse per le riforme e lo sviluppo economico, ma Bakiyev non è intenzionato a dimettersi. C’è il pericolo di instabilità sociale, con il Paese diviso in due dai diversi schieramenti.

Bishkek (AsiaNews/Agenzie) – Migliaia di persone hanno sfilato per Bishkek, chiedendo le dimissioni del presidente Kurmanbek Bakiyev. Ma questi non ha intenzione di dimettersi e c’è il timore che il confronto alimenti una grande instabilità sociale.

I dimostranti sono partiti da piazza Jengish (della Vittoria) marciando verso piazza Alatoo (Libertà), con manifesti e gridando “Bakiyev va via!”. A piazza Alatoo sono stati montati decine di yurt e di tende dove molti manifestanti passeranno la notte. Circa 4mila poliziotti hanno controllato la situazione senza intervenire.

Da mesi l’opposizione chiede riforme costituzionali e le elezioni presidenziali. Bakiyev, che è giunto al potere dopo avere guidato proteste e marce contro l’ex presidente Askar Akayev nel marzo 2005, è accusato di non avere mantenuto le promesse, di non avere attuato le riforme costituzionali, di non avere combattuto la corruzione né favorito lo sviluppo economico e di non volere indire le elezioni. Dopo una grande manifestazione nel novembre 2006, Bakiyev ha cercato di mantenere il potere e di dividere l’opposizione, anche nominando come primo ministro Almazbek Atambayev, leader del Partito sociale democratico, principale partito d’opposizione.

Proprio ieri Bakiyev ha approvato un gruppo di modifiche costituzionali, che riducono il suo potere, e l’ha sottoposto al Parlamento. Parlando dalla tv nazionale, ieri ha accusato i leader dell’opposizione di “volere solo il potere”, anche “attraverso un colpo di Stato”. Ma il Fronte unito per un futuro decente per il Kirghizistan, principale gruppo d'opposizione, ha rifiutato le riforme.

La dimostrazione di oggi vuole essere la prima di una serie di proteste. Ma è anche elevato il pericolo di instabilità sociale, con il Kirghizistan meridionale che è roccaforte dei sostenitori del presidente e il settentrione dominato dall’opposizione. I sostenitori di Bakiyev stanno organizzando dimostrazioni progovernative a Bishkek, Jalalabad e in altre città. Nel Paese si trova l’unica base militare degli Stati Uniti nell’Asia centrale, ritenuta cruciale per sostenere le truppe Nato in Afghanistan.

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