22/10/2009, 00.00
INDIA – CINA – STATI UNITI
Invia ad un amico

India, Cina e Usa insieme per preparare Copenhagen

Delhi e Pechino hanno firmato ieri un accordo per presentare una posizione unica alla Conferenza sui cambiamenti climatici prevista per dicembre. E Barack Obama si schiera con Hu Jintao.
Delhi (AsiaNews/Agenzie) – India e Cina, due delle nazioni più inquinanti al mondo, hanno firmato un accordo che prevede la cooperazione dei loro governi nel campo del cambiamento climatico. I due giganti asiatici hanno deciso di cooperare sullo sviluppo tecnologico e sulla riduzione delle emissioni di gas inquinanti. Inoltre, Pechino e Delhi si sono impegnate a lavorare insieme nell’ambito dei negoziati sul clima che si terranno a dicembre a Copenhagen. Un accordo che prevede anche la partecipazione degli Usa.
 
Tutte e tre le nazioni sono infatti convinte che mettere un tetto alle emissioni inquinanti limiterà la crescita economica: sono le nazioni industrializzate, sostengono inoltre Cina e India, che si devono impegnare di più in questo ambito. Parlando nel corso della cerimonia per la firma dell’accordo, il ministro indiano per lo Sviluppo Jairam Ramesh ha sottolineato come “non esistono praticamente differenze fra le posizioni negoziali di India e Cina sui trattati climatici internazionali”. “Ci saranno altri colloqui con la controparte cinese, Xie Zhenhua – ha aggiunto – per vedere cosa possiamo fare insieme per assicurare un buon risultato a Copenhagen. Un risultato che non protegga soltanto l’ambiente, ma promuova gli interessi delle nazioni in via di sviluppo”.
 
Secondo diversi analisti, l’accordo firmato ieri – che resterà in vigore per i prossimi cinque anni - potrebbe dare ai due Paesi una posizione più incisiva. Ma questo non vuol dire che aiuterà la conferenza sul clima a trovare un successore per il Protocollo di Kyoto, che scade nel 2012. Secondo il testo, la Convenzione Onu sui cambiamenti climatici e il Protocollo sono "i documenti migliori per affrontare il problema”. Tuttavia, l’accordo di Kyoto non è stato accettato dagli Stati Uniti: questo lo rende quasi privo di significato, data la mole di emissioni inquinanti che vengono da quel Paese.
 
Washington ha una posizione critica anche sul prossimo incontro di dicembre e ha deciso di schierarsi con la Cina per trovare il compromesso migliore. Lo ha annunciato sempre ieri la Casa Bianca, secondo cui il presidente americano Obama e quello cinese Hu Jintao “hanno già discusso dell’argomento. Entrambe le parti si stanno impegnando per ridurre le emissioni, e hanno deciso di cooperare per raggiungere un accordo migliore a Copenhagen”.
 
Un accordo internazionale che riduca le emissioni di Co2 potrebbe mettere a serio rischio la crescita economica dei Paesi asiatici, ancora fortemente ancorati alla produzione di energia tramite carbone, ma creerebbe inoltre una crisi internazionale del petrolio. Infatti, Pechino e Delhi sono pronte a mettere in campo le loro riserve economiche per accaparrarsi la produzione di greggio, danneggiando così i Paesi occidentali.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Pechino dialoga con Washington, ma corteggia gli europei in chiave anti-Usa
25/08/2020 11:46
Wen, Obama e le vaghe promesse di Copenhagen
27/11/2009
Malgrado il coronavirus, la Cina onora il patto commerciale con gli USA
22/02/2020 09:00
Ong tibetana a Copenhagen: La Cina usa l’emergenza clima per reprimerci
09/12/2009
Taiyuan, capitale del carbone, mette al bando il carbone
04/10/2017 08:44


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”