02/06/2017, 09.08
INDIA
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India, effetti del bando delle rupie: l’economia crolla dall’8% al 6,1%

I dati pubblicati dall’Ufficio centrale di statistica. La crisi economica si riferisce al trimestre gennaio-marzo 2017. Il crollo trainato dal settore delle costruzioni e dai servizi finanziari. Per il 2018 forse una ripresa intorno al 7,6-7,8%.

New Delhi (AsiaNews) – Con il bando delle banconote da 500 e 1000 rupie, nel trimestre gennaio-marzo 2017 la crescita indiana è stata appena del 6,1%. Si tratta di un vero e proprio crollo rispetto alle stime dello scorso anno, quando si prevedeva un aumento di otto punti percentuali. Lo evidenzia il rapporto dell’Ufficio centrale di statistica (Cso), che il 31 maggio ha frenato le aspettative economiche del Paese che negli ultimi anni si era reso protagonista della più rampante crescita a livello mondiale, superiore anche a quella della Cina.

I dati sono in linea con le previsioni al ribasso stilate dopo l’eliminazione delle banconote, avvenuta lo scorso novembre, che ha costretto il governo di Delhi a riformulare anche le decisioni di spesa per l’anno in corso. Il risultato del trimestre, che corrisponde al quarto periodo dell’anno fiscale 2016-2017, porta la crescita totale dell’economia indiana dal 7,5% al 7,1%, dato che gli economisti avevano già ipotizzato.

I settori a risentire del danno maggiore sono stati quello delle costruzioni e dei servizi finanziari. L’attività edilizia ha subito una contrazione pari al 3,7%, superiore al 3,4% registrato nel trimestre precedente (ottobre-dicembre 2016); i servizi finanziari, delle agenzie immobiliari e dei professionisti privati sono cresciuti solo del 2,2%, meno rispetto al 3,3% del trimestre precedente. Al contrario, gli ambiti in cui si segnala la crescita maggiore sono quelli dell’agricoltura e della spesa pubblica.

Secondo D K Srivastava, analista di Ernst & Young, “in genere questi settori erano stabili e robusti, ma sono stati colpiti in maniera negativa dalla demonetizzazione” (termine con cui in India è conosciuta l’iniziativa economica del premier Narendra Modi). Per l’esperto “occorrerà almeno un altro trimestre, prima di riprendersi del tutto dall’impatto della demonetizzazione”.

Altri analisti più cauti mettono in guardia dalla facile equazione tra crisi economica e conseguenza del bando delle rupie. Tra questi T C A Anant, segretario della National Statistical Commission (Nsc) of India e del Ministero di statistica e attuazione dei programmi. Egli ritiene che “determinare quanto la specifica politica – nella rete di politiche – abbia effetti diretti sulla crescita è un compito complesso”.

Da parte sua Madan Sabnavis, capo degli economisti di Care Ratings, per l’anno fiscale 2018 prevede una crescita dell’economia intorno al 7,6-7,8%. Ciò potrebbe essere il risultato dello sviluppo del settore agricolo, della buona stagione dei monsoni, dell’incremento dei consumi, del settore privato e della spesa pubblica, soprattutto nel campo delle infrastrutture.

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