27/09/2013, 00.00
INDIA – PAKISTAN
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India, leader musulmani: L’attentato di Peshawar è una vergogna per l’islam

di Nirmala Carvalho
Un gruppo di personalità islamiche ha incontrato alcuni vescovi di Mumbai per condannare in modo unanime la strage contro una chiesa protestante del Pakistan. Suhail Lokhandwala, ex presidente della Commissione per le minoranze: “Il vero islam non sostiene alcun tipo di violenza, i terroristi non fanno parte della nostra comunità”.

Mumbai (AsiaNews) - L'attentato alla chiesa di Peshawar in Pakistan è "una vergogna per l'islam e per l'umanità intera. Gli autori dell'attacco sono dei codardi e dei terroristi, che anche se musulmani non possono essere considerati membri della comunità islamica". A parlare è Suhail Lokhandwala, leader islamico indiano, che insieme ad altri musulmani ha partecipato a un incontro con alcuni vescovi di Mumbai per condannare la strage, che ha causato la morte di quasi 100 persone e il ferimento di oltre 130.

L'incontro è avvenuto il 25 settembre scorso nell'arcivescovado della diocesi. Oltre a Lokhandawala, ex presidente della Commissione per le minoranze, vi hanno preso parte anche altri leader islamici, che si sono confrontati con mons. Agnelo Gracias e mons. Dominc Savio Fernandes, vescovi ausiliari di Mumbai. All'incontro era presente anche Janet D'Souza, vice presidente della Commissione per le minoranze.

"Come seguace del profeta Maometto e devoto ad Allah - ha detto Lokhandawala - voglio ricordare che il vero islam non sostiene alcun tipo di violenza. Le comunità cristiana e cattolica hanno la nostra piena solidarietà". Gli altri leader musulmani presenti hanno precisato che "ovunque l'islam rappresenta la maggioranza, ha il dovere di proteggere le minoranze".

Da parte sua mons. Fernandes ha sottolineato che "noi cattolici non condanniamo tutta la comunità islamica per questo attacco. I terroristi non hanno alcuna religione, nei loro cuori c'è solo odio. Per questo bisogna combattere il terrorismo con le armi della preghiera e dell'amore: sono gli unici strumenti con cui possiamo trasformare l'odio di queste persone in amore".

Il prelato ha poi aggiunto ad AsiaNews che la strage di Peshawar "non è solo un crimine contro l'umanità, ma contro lo stesso Dio che queste persone dicono di rappresentare. Chiunque sia capace di compiere un gesto così ignobile non ha religione". 

 

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