15/02/2006, 00.00
INDIA
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India, registrazione obbligatoria per tutti i matrimoni

di Nirmala Carvalho

Entro tre mesi dovrà essere applicata in tutto il Paese; finora era sufficiente la semplice prova della cerimonia religiosa. Chiesa indiana: legge buona, ma assicuriamoci che riguardi tutte le religioni. Attivisti per i diritti umani: aiuterà a eliminare pratiche come poligamia, matrimoni forzati e commercio di donne.

Bangalore (AsiaNews) – La Chiesa indiana apprezza la nuova legge sulla registrazione obbligatoria dei matrimoni e annuncia che una sua commissione di esperti studierà il testo per assicurarsi che siano compresi anche i matrimoni cristiani. Ad annunciarlo ad AsiaNews è mons. Oswald Gracias, arcivescovo di Agra e neo presidente della Commissione episcopale per le comunicazioni sociali.

La Corte Suprema dell'India ha dato tre mesi di tempo ai governi centrale e locali per applicare una legge che rende obbligatoria la registrazione di tutti i matrimoni. Finora bastava la prova che fosse avvenuta una tradizionale cerimonia religiosa per rendere legale l'unione.

Attivisti per i diritti delle donne ritengono che la nuova legislazione eliminerà pratiche come bigamia e matrimoni forzati. Mons. Gracias, al momento a Bangalore per la chiusura dell'assemblea generale della Conferenza episcopale indiana (Cbci), precisa di non aver ancora letto nel dettaglio la legge, ma è sicuro che essa "non faccia distinzioni su basi religiose". Il presule ricorda che la "Legge sui matrimoni cristiani prevede già la registrazione del matrimonio: i matrimoni cristiani hanno sempre avuto validità legale, perché ogni documento viene inviato al registro matrimoniale".

La Corte Suprema ha previsto un mese per sollevare obiezioni alle nuove norme e ha già chiesto il parere a tutti i governi locali e alla Commissione nazionale per la donna (NCW, organo consultivo autonomo, istituito dal governo centrale).

Pur apprezzando una legge, che "farà del bene alla società", mons. Gracias avverte: "Una commissione di nostri esperti legali studierà il testo, dobbiamo capire se l'obbligo riguarda anche i matrimoni cristiani e assicuraci che la nostra gente non ne abbia svantaggi".

La NCW si è subito detta favorevole alla proposta di legge: essa aiuterà a fissare un'età minima per i matrimoni, a evitare le unioni senza consenso di entrambe le parti, a controllare bigamia e poligamia e a combattere la pratica di vendere e comprare donne dietro pretesto del matrimonio.

Secondo la NCW anche se Stati come Gujarat, Maharashtra, Karnataka e Himachal Pradesh già hanno una legislazione in tal senso, essa va potenziata perché offre diverse scappatoie.

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