15/05/2012, 00.00
INDIA – PAKISTAN
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India “disponibile” a ritirare le truppe dal confine pakistano

New Delhi e Islamabad avrebbero raggiunto un accordo durante l’ultima visita del presidente Zardari in India. Attesa la conferma del premier indiano nel prossimo autunno. L'allontanamento delle truppe sarebbe la prima apertura tra i due Paesi, dopo gli attentati terroristici di Mumbai del 2008.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - L'India è disponibile a ritirare le sue truppe al confine con il Pakistan, lì schierate dopo gli attentati terroristici di Mumbai nel 2008. Secondo fonti diplomatiche e militari citate dal quotidiano pakistano The Express Tribune, i due Paesi avrebbero raggiunto questo accordo durante la visita del presidente Asif Ali Zardari a New Delhi, l'8 aprile scorso. Tuttavia, l'annuncio formale dovrebbe arrivare con il viaggio del primo ministro indiano Manmohan Singh a Islamabad, previsto per l'autunno prossimo.

Il ritiro rappresenterebbe la prima sostanziale apertura da quando India e Pakistan hanno ripreso i dialoghi. Di norma, i confini tra i due Paesi sono difesi da unità speciali: le Border Security Forces per l'India, i ranger per il Pakistan.

In seguito agli attentati del 26 novembre 2008, costati la vita a 166 persone, New Delhi ha sostituito le Bsf con militari e i due Paesi hanno allentato le relazioni diplomatiche. Secondo l'intelligence indiana, gli attacchi sarebbero stati pianificati dal Lashkar-e-Taiba (Let) organizzazione terrorista per la liberazione del Kashmir legata ai servizi segreti pakistani (Isi). Tuttavia, il governo di Islamabad ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento e nel 2010 ha rifiutato come prova la testimonianza di Mohammad Ajmal Amir Qasab, unico attentatore sopravvissuto, detenuto in India, del quale ha chiesto l'estradizione.

Il 13 luglio dello scorso anno (giorno del compleanno di Qasab, ndr.), tre esplosioni avvenute a Mumbai hanno fatto rivivere lo spettro degli attentati del 2008. Il presidente Zardari e il suo primo ministro Syed Yousaf Raza Gilani hanno subito condannato l'esplosione. 

 

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