15/03/2018, 14.25
INDIA
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India del nord-est, la politica contro le minoranze del Bjp

di Ram Puniyani*

La scorsa settimana alle elezioni statali ha trionfato il partito nazionalista. Nel Tripura è stato determinante il sentimento anti-bangladeshi e l’illusoria promessa di sviluppo. I “tratti flessibili” del movimento del premier; la capacità di manipolare per ottenere il potere.

Mumbai (AsiaNews) – Da un paio di decenni ci si imbatte in opuscoli, volantini e altro materiale contenenti la propaganda che i missionari cristiani stanno convertendo le persone a rapido ritmo; gli esempi forniti per lo più sono stati quelli degli Stati del Nord-Est. Questa propaganda è stata ampiamente utilizzata in tutta l’India, in particolare prima delle elezioni nella maggior parte degli Stati. È questa propaganda che ha costituito la base dell’odio contro i cristiani e per la quale abbiamo assistito all’agghiacciante omicidio del pastore Graham Stewart Stains, all’orribile violenza a Kandhamal, alla violenza anti-cristiana di bassa intensità e agli attacchi contro le chiese in varie parti del Paese. Quindi [resta da chiedersi] come sia stato possibile che il Bjp [Bharatiya Janata Party, partito nazionalista indù – ndr], il partito che sfoggia il Tempio di Ram, la “Madre vacca” e il nazionalismo indù, abbiano potuto fare la loro incursione in un’area dove in molti Stati il cristianesimo è una religione ben rappresentata, dove il consumo di carne bovina fa parte delle abitudini alimentari della popolazione e dove differenti tribù, con interessi politici diversi e contrastanti, esprimono le loro aspirazioni formando vari gruppi che chiedono Stati separati per le proprie tribù.

Mentre la situazione all’interno del singolo Stato è differente, esiste uno schema nella strategia del Bjp, che ha dei tratti flessibili, è integrato da risorse massicce, da un quasi perfetto meccanismo elettorale e con l’appoggio della sua organizzazione parente del Swayamsevak [Rashtriya Swayamsevak Sangh, o Rss, organizzazione paramilitare indù – ndr] sta conquistando la torta Stato dopo Stato.

In Assam esso è focalizzato soprattutto sugli immigrati dal Bangladesh, l’inondazione dello Stato da parte dei musulmani e la minaccia che gli indù possano essere ridotti a una minoranza. Era talmente ostentato da stringere persino alleanze con organizzazioni separatiste. La maggior parte delle organizzazioni regionali nell’area vedono il Congress come il partito che non si è concentrato sullo sviluppo. D’altra parte il Bjp addita come “anti-nazionali” coloro che differiscono dalla sua ideologia e non ha alcun rimorso ad allearsi con coloro che parlano di Stati separati o persino di secessione.

Nel Tripura il governo di sinistra, nonostante i suoi chiari atti, non è stato in grado di soddisfare le aspirazioni dei tribali e dei OBCs [altre classi svantaggiate, ndr] in materia di riserva dei posti di lavoro. Ha anche fallito miseramente nel creare opportunità d’impiego per i giovani, che hanno così appoggiato il Bjp che promette e crea l’illusione dello sviluppo.

Qui il Bjp ha per lo più insistito su due fattori. Il primo, la promessa di sviluppo. Dato che fino ad ora le sue rivendicazioni di sviluppo in tutto il Paese sono apparse come meri slogan per catturare voti, nel Nord-Est esso può ancora vendere Modi come l’uomo dello sviluppo. Il fallimento di Manik Sarkar [ex chief minister del Tripura, ndr] di realizzare la nuova commissione per il pagamento [degli impiegati statali, ndr] ha offeso molti, dato che essi erano bloccati alla quarta commissione mentre nell’aria c’erano già discussioni sulla settima. Nel Tripura i nazionalisti hanno puntato anche sullo slogan “Gli indù sono rifugiati, i musulmani sono infiltrati” per influenzare il voto degli indù bengalesi.

L’Rss lavora molto nell’area tribale organizzando manifestazioni religiose, aprendo scuole e così via. Da molto tempo è riuscito a cambiare le carte in tavola, dato che il governo di Manik Sarkar non è riuscito a soddisfare i bisogni dei tribali in tema di opportunità. Per la questione del manzo, il Bjp ha assunto apertamente una linea ipocrita che li vede bandire la macellazione e il consumo di carne bovina in parti diverse del Paese; ma il bando non sarà applicato nel Nord- Est. Come ben saprete, il tema della vacca sacra è una delle maggiori questioni sollevate dal Bjp-Rss ed è uno strumento politico per dividere la società. Nei momenti critici essi manipolano la questione, come già hanno fatto in Kerala e a Goa sul tema del manzo e della macellazione delle vacche.

In maniera sonora, per dominare i voti dei cristiani, il premier Modi ha parlato del salvataggio di 46 suore catturate dall’Isis in Iraq e di p. Alex Premkumar nelle mani dei talebani. Che cosa dire su questi fatti? I prigionieri sono stati salvati perché erano indiani o perché appartenevano ad una specifica religione? Come è abitudine per il tipo di politica di Modi, [i nazionalisti] approfittano di questi incidenti in modo grossolano. Nonostante la loro ideologia dipinga i cristiani e i musulmani come stranieri, allo stesso tempo essi manipolano le identità per fini elettorali. Nel Tripura la maggioranza dei parlamentari del Congress e del TMC (Trinamool Congress) sono migrati nelle file del Bjp, nel momento in cui il consenso elettorale è passato al Bjp. Ciò che qui ha giocato a favore del Bjp è stato il sentimento anti-bangladeshi insieme alla promessa illusoria di sviluppo.

In Meghalaya la situazione è diversa. Sebbene il Congress sia emerso come la prima forza politica e in modo del tutto logico avrebbe dovuto avere la possibilità di formare il governo, il governatore nazionalista indù esponente del secondo partito vincitore, andrà di sicuro a comporre il governo alleandosi praticamente con tutti. Qui il fallimento del Bjp di conquistare l’elettorato è evidente nei risultati: ciò che li porta al potere è l’alleanza con un partito regionale che non ha atteggiamenti amichevoli e relazioni con il Congress. Il peso generale del Bjp – compreso denaro e scagnozzi – è il sottofondo di tutta la storia.

Per la sinistra in Tripura ci sono molte lezioni da imparare. Essenziale e la questione dell’affrontare i problemi dei giovani, dei tribali e delle caste svantaggiate. Il fatto che il Bjp tenti di manipolare in tutti i modi possibili per arrivare al potere è un elemento che può essere ignorato con il rischio di un duro declino del potere elettorale della sinistra e degli altri partiti. Quella che viene etichettata come “linea Karat”, cioè non allearsi con il Congress, in futuro decimerà di certo la sinistra, probabilmente più prima che dopo, perché questa linea sottovaluta la potenziale e profonda agenda del Bjp-Rss. Essa ignora la minaccia di una potente macchina elettorale costruita dal Bjp da tempo e la sua capacità di manipolare le questioni – come quelle del manzo e della conversione dei missionari cristiani – in zone diverse del Paese, assumendo due posizioni opposte e facendola pure franca!

La politica emotiva scatenata dal Bjp-Rss è di nuovo visibile sotto la forma degli attacchi alle statue di Lenin e agli attivisti del partito comunista marxista. Nessuno sa cosa ha in serbo il futuro per la regione se le forze democratiche non dovessero essere all’altezza della situazione!

*presidente del Centre for Study and Secularism di Mumbai

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