24/07/2013, 00.00
AUSTRALIA – INDONESIA
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Indonesia, affonda un barcone di profughi diretto in Australia: almeno 3 vittime

Il naufragio, avvenuto al largo delle coste di Java, rilancia le critiche al nuovo atteggiamento adottato dal governo nei confronti dei rifugiati: la ‘linea dura’ di Canberra peggiora il dramma dei migranti.

Giacarta (AsiaNews/Agenzie) - Un barcone di clandestini, con a bordo almeno 150 migranti, è affondato la scorsa notte a ovest dell'isola di Java. Il naufragio dell'imbarcazione, che avrebbe dovuto approdare sulle coste australiane nei prossimi giorni, avviene poco dopo il giro di vite del governo di Canberra sulla questione dei rifugiati.

Venerdì 19 luglio, il Primo ministro australiano, Kevin Rudd, ha firmato con la Papua Nuova Guinea un accordo per l'assorbimento dei migranti: Canberra smette di rilasciare visti d'asilo e invia i rifugiati clandestini sull'isola papuana di Manus, dove un centro di raccolta analizzerà ogni singola richiesta e smisterà quelle considerate idonee tra la Papua e altre isole del Pacifico. Il provvedimento, emanato con l'assenso del premier papuano Peter O'Neill, è stato motivato da Kevin Rudd come "misura preventiva contro il contrabbando e i continui naufragi". Sia la Chiesa sia le Nazioni unite hanno condannato l'accordo tra i due governi come violazione della dignità e dei diritti dell'uomo.

"Sono stati messi in salvo 157 naufraghi, 3 sono le vittime accertate e due di queste erano bambini - racconta un soccorritore di nome Rochmali - alcuni sopravvissuti hanno confermato la cifra, altri hanno dichiarato invece che sarebbero stati almeno 200 i migranti a bordo; pensiamo che molti di quelli che non rispondono all'appello siano fuggiti per evitare le autorità".

Per la loro vicinanza all'Australia (circa 500 chilometri), le isole dell'Indonesia sono spesso usate come tappa di scalo dai migranti che sperano di ottenere asilo presso il governo di Canberra. Sono circa 15mila i rifugiati, per lo più iraniani e iracheni, che nell'ultimo anno hanno raggiunto le coste australiane. La Papua Nuova Guinea è invece il Paese più povero della regione, con 7 milioni di abitanti frammentati in oltre 800 idiomi locali. Secondo p. John Glynn, uno dei primi missionari irlandesi ad essersi trasferito sull'isola, "è impensabile credere che la Papua riesca ad assorbire una grande mole di rifugiati ogni anno; quando mancano lavoro, assistenza sanitaria e istruzione per gli stessi papuani".

Kevin Rudd, intervistato a Melbourne nei giorni scorsi, ha dichiarato che "la nuova politica nei confronti dei richiedenti asilo è un chiaro messaggio agli scafisti e ai contrabbandieri". E ha aggiunto: "Se provi a sbarcare in Australia in modo clandestino, non sarai accolto nel Paese. Troppi innocenti hanno perso la vita in mare fino ad oggi".

 

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