26/07/2014, 00.00
INDONESIA
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Indonesia, "gioia e speranza" della Chiesa per l'elezione di Jokowi

di Mathias Hariyadi
Il presidente della Conferenza episcopale ad AsiaNews: "Widodo è l'uomo giusto per dare una svolta al nostro Paese". L'arcivescovo di Semarang: "Rimanga com'è oggi, semplice e vicino alla gente comune. Si impegni per gli emarginati". La soddisfazione della comunità economica: "Aiuterà a rilanciare lo sviluppo nazionale".

Jakarta (AsiaNews) - L'elezione di Joko Widodo alla presidenza indonesiana "è stata accolta con gioia e speranza dalla Chiesa cattolica indonesiana e da buona parte della società civile. La sua vicinanza ai problemi della gente, il suo essere semplice ma efficace, i suoi modi di fare rispondono pienamente sia alla dottrina sociale della Chiesa che ai valori della nostra Costituzione. Spero che non cambi e che possa dare una svolta al Paese". Lo dice ad AsiaNews l'arcivescovo di Jakarta e presidente della Conferenza episcopale, mons. Ignatius Suharyo, commentando il "nuovo corso" della politica nazionale.

Joko Widodo, anche noto come "Jokowi", ha sconfitto alle presidenziali del 9 luglio scorso l'ex generale Subianto con il 53% delle preferenze. Questo risultato è ritenuto un cambiamento radicale per l'Indonesia, dato che Jokowi è il primo dei 7 presidenti del Paese a non aver alcun legame con il regime autoritario dell'ex leader Suharto. Inoltre non è un militare e non ha iniziato la sua carriera come un politico di professione: al contrario era un imprenditore privato.

L'arcivescovo di Semarang, mons. Johannes Pujasumarta, dice ad AsiaNews: "Dal mio personale punto di vista, sono molto contento per questo risultato. Inoltre sono orgoglioso, perché il nuovo presidente viene da Surakarta come me. Spero davvero che durante il suo mandato rimanga come l'abbiamo conosciuto, un uomo di cuore che conosce e capisce le difficoltà della popolazione e che vuole prendersi cura di loro. In modo particolare di coloro che vivono ai margini della società".

Il direttore della Commissione interreligiosa dell'arcidiocesi di Semarang, p. Aloysius Budi Purnomo, sottolinea: "Questa elezione apre un nuovo capitolo per noi. Ora speriamo che non ci sia più posto nel Paese per le violenze settarie, e che sotto Jokowi si apra una nuova strada per il pluralismo e la difesa di tutte le religioni".

"Spero davvero - ammette mons. A.M. Sutrisnaatmaka, vescovo di Palangkarya (Central Kalimantan) - che con l'amministrazione di Jokowi il governo protegga e difenda i diritti di tutta la popolazione, anche delle minoranze. Sarebbe importante poter costruire le nostre chiese senza difficoltà".

Mons. Nicholaus Adiseputra, arcivescovo di Merauke, auspica che "i ministri da lui scelti siamo persone 'pulite' e figure professionali, per compiere la sua missione e rendere l'Indonesia un luogo migliore".

A favore del nuovo presidente ci sono anche diversi esponenti della comunità economica. Per il dott. Tony Prasetyantoko, economista presso l'università Atma Jaya di Jakarta, "il nostro nuovo presidente ha più volte chiarito che vuole impegnarsi per rilanciare la produttività nazionale attraverso un miglior sfruttamento del territorio. In pratica, intende rilanciare il mercato collegato ai prodotti ittici e alla marina. Questo approccio cambierà in maniera positiva il sistema logistico nazionale, in modo da renderci molto più competitivi nel mercato internazionale".

 

 

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