02/11/2015, 00.00
INDIA - SINGAPORE
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Infermiera cattolica: La nostra missione è santificare la vita umana, contro aborto ed eutanasia

di Nirmala Carvalho
Theresa Cheong è la presidente per l’Asia del Comitato internazionale dell’Associazione degli infermieri e medici cattolici. L’infermiera insegna in una università di Singapore. “Gli allievi devono essere educati alla cultura della vita”. Le tendenze della società verso la ‘cultura della morte’, il contrasto tra visione utilitaristica e deontologia. Il compito degli infermieri indiani, all’interno di programmi medici che rispecchiano gli insegnamenti della Chiesa cattolica.

Mumbai (AsiaNews) – Un infermiere, “per vocazione e missione, è obbligato a salvare la vita ad ogni costo, senza discriminazione di sesso, razza o religione”. Lo dice ad AsiaNews Theresa Cheong (v. foto), presidente per l’Asia del Comitato internazionale delle Organizzazioni associate degli infermieri e medici cattolici nel mondo (Ciciams), secondo cui la missione principale di chi si prende cura dei malati “è sostenere la santità della vita e la dignità della persona, fino alla morte naturale del paziente”.

L’infermiera, originaria di Singapore, è membro del Catholic Nurses Guild (Cng, sindacato degli infermieri cattolici) e si trova in India per partecipare al Convegno nazionale degli infermieri. Ha lavorato per cinque anni nel reparto di Terapia intensiva e poi per altri 10 in quello di Maternità presso il Singapore General Hospital, prima di dedicarsi alla formazione dei nuovi infermieri presso la School of Nursing colleges del Nanyang Polytechnic di Singapore.

Parlando della sua esperienza di insegnante, dice: “Gli studenti devono essere educati alla cultura della vita. Questa è la base fondamentale per un infermiere. Accanto alle nozioni teoriche e accademiche, gli allievi devono permeare la loro formazione pratica attraverso la vocazione”. “L’insegnamento della pratica infermieristica – spiega – è una sfida. Essere a favore della vita, contro l’aborto e l’eutanasia, [significa] affermare in continuazione che la vita è sacra, che tutti gli esseri umani sono sacri, perché la vita è una creazione di Dio. Tutti noi siamo chiamati a testimoniarlo nel lavoro al servizio dei malati, con dedizione e fornendo cure mediche di elevata qualità”.

Riguardo la battaglia contro l’eutanasia, l’infermiera spiega che “in quanto operatori sanitari cattolici, accanto alle competenze professionali abbiamo una vocazione nei confronti dei malati terminali. Accompagniamo i pazienti e i loro familiari dal punto di vista spirituale durante la fase dolorosa della fine della vita”.

Theresa Cheong sottolinea l’importanza di predicare i valori del Vangelo attraverso la cura dei pazienti. D’altra parte, anche gli infermieri cattolici hanno bisogno di sostegno fisico e psicologico, a causa dei turni massacranti e delle lunghe ore di lavoro. A tal proposito la donna fa notare che il Cng sostiene gli operatori in ogni settore, li motiva e li incoraggia. “Organizziamo incontri mensili – dice –, raduni di preghiera, celebrazioni eucaristiche e di festività, che legano il nostro servire a Dio e ai pazienti”.

La presidente asiatica del Ciciams ribadisce che una delle sfide più importanti nella società attuale è la crescita economica che si riflette in cambiamenti della mentalità. Dice: “Tutti i giorni affrontiamo questioni come la maternità surrogata, l’eutanasia, l’aborto. Dobbiamo contrastare queste tendenze verso la ‘cultura della morte’. Inoltre il contrasto tra visione utilitaristica e deontologia accrescono il dibattito sulla qualità delle cure mediche”.

Theresa conclude: “Se vogliamo offrire elevate cure mediche e alleviare la sofferenza dei pazienti, la sacralità della vita umana è un concetto non negoziabile. Il compito degli infermieri indiano è promuovere la cultura della vita e il rispetto degli insegnamenti della Chiesa cattolica attraverso programmi medici che esaltano la dignità della vita umana”.

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