10/03/2020, 08.44
AFGHANISTAN - USA
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Inizia il ritiro delle truppe Usa dall’Afghanistan

Il rientro dei soldati americani è previsto dall’accordo di pace tra Stati Uniti e talebani. Il presidente Ghani definisce le tappe del rilascio dei 5mila militanti. Stallo al vertice con doppia cerimonia di giuramento. Il rivale Abdullah si insedia con un governo parallelo.

Kabul (AsiaNews/Agenzie) – È iniziato il ritiro delle truppe statunitensi in Afghanistan, così come previsto dall’accordo di pace siglato tra Washington e talebani lo scorso 29 febbraio a Doha, in Qatar. Lo ha confermato ieri all’Associated Press un funzionario statunitense in condizione di anonimato. Intanto oggi il presidente afghano Ashraf Ghani annuncerà le tappe del rilascio dei 5mila prigionieri talebani, condizione essenziale per il ritiro dei militari della coalizione e l’inizio dei colloqui “intra-afghani”.

L’iniziativa americana rischia però di arenarsi a causa dei continui contrasti al vertice di Kabul. Ieri Ghani ha giurato come presidente durante una cerimonia interrotta dallo sparo di razzi contro il compound del palazzo presidenziale. L’attacco non ha avuto conseguenze in termini di vittime o feriti ed è stato rivendicato dallo Stato islamico. Da parte sua, lo sfidante Abdullah Abdullah, Chief executive dello Stato, contesta ancora il risultato delle ultime elezioni. Pertanto ieri ha organizzato una cerimonia d’insediamento parallela.

L’accordo di Doha dovrebbe restituire pace al popolo afghano dopo 19 anni di guerra. Esso prevede il ritiro dei 13mila soldati statunitensi e dei Paesi Nato entro il 2021. Nello specifico, nei primi 3-4 mesi i soldati saranno ridotti a 8.600, fino a un totale rientro nei 14 mesi successivi. La Nato invece dovrebbe diminuire il proprio contingente a 12mila soldati, da un totale di 16mila.

All’inizio l’intesa è apparsa vacillare sulla questione del rilascio dei prigionieri di guerra, la metà del totale, alla quale si opponeva il governo di Kabul (escluso dai negoziati). Inoltre un grave attentato compiuto dallo Stato islamico il 7 marzo scorso nella capitale ha ucciso 30 persone e ferito oltre 80. Alla strage è scampato Abdullah, presente sotto il palco al momento degli spari. Ieri, mentre venivano lanciati i razzi in diretta televisiva, Ghani dal palco ha invitato i presenti a mantenere la calma e ha mostrato con fierezza di non indossare il giubbotto antiproiettile. Poi ha aggiunto: “Sono pronto al sacrificio”.

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